Ti voglio raccontare questo perchè è stato l'inizio di tutto. E se oggi uno scaffale di libri mi ferma per strada, in libreria o nello studio di estranei, è perchè a dieci anni mia madre mi ha portato davanti a uno scaffale molto simile e ha detto:
- Scegli.
- Hai detto che volevi un libro vero. Scegli.
I grandi leggono i libri.
Ero grande anch'io e scelsi.
Imparare a leggere era stata la prima grande svolta della mia vita: non dovevo più accontentarmi di ascoltare sotto le coperte le favole del nonno, potevo sceglierle da me e raccontarmele da sola.
Un superpotere di cui facevo un uso spropositato: i libri andavano e venivano sullo scaffale, i pomeriggi prendevano la forma della fiaba del momento e la lettura cancellava i tempi morti dell'attesa, rendeva migliore la banalità quotidiana, distraeva dalla tosse di mamma e dalle urla di papà.
Mi faceva compagnia, solo questo, e mi sarebbe bastato, credo, per la vita.
Che ci fosse dell'altro non potevo saperlo.
Quando ho letto queste righe mi sono rivista.
Ho sempre frequentato la biblioteca, conoscevo la sala lettura dei bambini come il palmo della mia mano. Sapevo dove cercare e a chi chiedere consiglio. Non c'era internet, c'erano pomeriggi a leggere il retro di ogni volume alla ricerca di quello perfetto.
Avevo deciso che, prima di cambiare piano e sala lettura, avrei letto tutti i libri (esclusi, fumetti, enciclopedie e altro) di quella saletta tanto amata.
Non sono riuscita a raggiungere l'obiettivo.
Il richiamo dei piani alti, della narrativa per adulti, mi ha fatta capitolare. Ho iniziato con i classici e con Banana Yoshimoto e non mi sono più fermata.
Devo ringraziare mia mamma per questo dono, per quella tesserina azzurra che ancora mi permette di non finire sul lastrico acquistando miliardi di libri. Una chiave d'accesso a infiniti modi, luoghi e vite. Un rifugio amato che mi ha salvata tante volte in questi anni.
All'improvviso mi è chiaro: non è il mondo fuori che scompare mentre leggo, sono io a sparire nei libri finchè il mondo me lo permette.
Il libro di Giusi Marchetta è un inno d'amore alla lettura.
L'entusiasmo e il coinvolgimento nel voler avvicinare i ragazzi all'esperienza di lettore, facendola diventare un piacere e non più un obbligo, sono evidenti in ogni riga. Da lettrice, un po' invidio la possibilità che si apre nelle menti e nei cuori di questi giovani. Avessi avuto io un'insegnante così appassionata!
Essere lettore vuol dire ritrovarsi da soli davanti a un testo con la voglia di leggerlo, finire un libro e cercarsene un altro, sviluppare una familiarità con la lettura da poterla definire abitudine.
L'obiettivo non è leggere questo o quel libro, ma riavvicinare alla lettura come strumento personale da usare a proprio piacimento per rendere più piena e ricca la propria esistenza.
Per i genitori, portate i vostri figli a scegliere il loro primo libro, date loro la possibilità di avere accesso ad un mondo vasto e meraviglioso, basta una tesserina della biblioteca e la chiave è consegnata!
Leggere è importate, arricchisce la vita e noi stessi.
Buona lettura :)
Commenti
Posta un commento