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Visualizzazione dei post da aprile, 2014

Caponata di verdure da "La villa degli aranci fioriti" J.H.

Il cibo era nell'anima della Sicilia, nell'anima di lei. Ai suoi tempi, c'erano pochi libri di cucina. Le ricette si tramandavano di madre in figlia; quella era la vecchia maniera, la migliore. Avrebbe fatto la stessa cosa. Avrebbe iniziato con la caponata. Era un concetto più che un piatto; ogni cuoca aveva la sua ricetta. Era meglio prepararla un paio di giorni prima di mangiarla, per dare modo ai sapori di fondersi. Taglia a cubetti le melanzane e soffriggile nell'olio d'oliva. Scotta il sedano. Rosola le cipolle. Aggiungi aceto di vino rosso e zucchero. Butta le olive. Riscalda la salsa di pomodoro. Aggiungi le verdure. Fai raffreddare. Cospargi di menta e basilico. Agrodolce. Caponata di verdure da Ingegno in cucina 2 melanzane lunghe 4 zucchine ben sode 1 peperone rosso o giallo prezzemolo basilico 150 gr di olive nere denocciolate sale pepe 1 cipolla media 2 spicchi d'aglio 1 cucchiaio di

Insalata Nizzarda da "Manuale di Cucina Sentimentale" M.L.

Quando Psyco arrivò, tutto era pronto e preparato secondo le ricette perfette. Avevo scelto cose facili, con preparazioni che riducessero al minimo la mia possibilità di sbagliare: tartine con uova di quaglia e asparagi, insalata nizzarda, crostini con formaggio di capra e miele di tiglio, sformato di zucchine. Mi sembrava tutto sotto controllo. Questo fino a quando venni a sapere che il marito di Psyco non gradiva il sapore degli asparagi e nemmeno il formaggio di capra. Il fornetto elettrico decise di abbandonarmi proprio quando pensai di abbrustolire i crostini: un corto circuito lo fece quasi esplodere, e io rischiai un infarto. Io e Mario litigammo ferocemente, con urla che dalla cucina giungevano nitide fino al salotto, mettendo in imbarazzo i nostri ospiti. Anziché muovermi come una brava padrona di casa, capace di dominare la situazione (eccheccacchio si trattava di un Apericena, non di un matrimonio con duecento invitati!) ero impacciata, arrabbiata e scortese. Mi se

"Il cottage sull'oceano" di Dorothy Hewett

Ipnotizzata dalle nuvole che si rincorrevano sull'acqua in movimento, Jessica rimase immobile, con la fronte schiacciata contro l'intelaiatura della finestra. C'era qualcosa di quasi confortante in quella desolazione. Era una metafora del suo Io. Un libro dove realtà e fantasia si fondono. Un'Australia selvaggia e solitaria. Un gruppo di artisti e poeti. Una cittadina sempre più disabitata. Spiagge frastagliate dagli elementi. Spiriti. Leggende. Fantasmi. Jessica ha bisogno di ritrovare se stessa. Alle spalle due matrimoni falliti. Un lavoro che non le dà più soddisfazione. Una vita piena di dubbi e domande. Affitta un cottage sulla spiaggia di Zane. Un'occasione per riflettere. Scrivere un libro. Dimenticare. Non sa che quella calma cittadina nasconde molti segreti. Vite spezzate. Naufragi. Fughe. Sullo sfondo le lotte degli aborigeni. Sfrattati dalle loro terre. Uniti contro le compag

Carpaccio di salmone marinato all'arancia da "Per dieci minuti" C.G.

"Se volete un antipasto un po' diverso, potete prende der carpaccio de branzino, der carpaccio de salmone, intrecciarli assieme e fare come delle piccole rose," sta spiegando a tre clienti che la seguono come fosse una guru. "Poi aggiungete du' mandarini, dell'insalatina mista, cento grammi de uva rosata e state a posto. Ma se ce sparate sopra un po' di peperoncino è ancora mejo." Carpaccio di salmone marinato all'arancia di CuocoPerCaso 800 grammi di salmone in filetto 1 kg di sale 300 grammi di zucchero 3 arance 2 limoni qualche seme di finocchio 1 pizzico di pepe bianco olio EVO qb 1 mazzetto di basilico 3 cipollotti Preparate una marinatura secca al sale, con lo zucchero, le bucce delle arance triatate, i semi di finocchio ed il pepe bianco. Massaggiate il filetto con il composto e lasciare in frigo per circa 2 ore. Preparate la marinata liquida con il succo degli agrumi, il basilico, l'olio

Muffin al prosciutto e provola da "Ti prego lasciati odiare" A.P.

Sono seduta da sola di fronte all'immenso tavolo da pranzo, desiderosa di godermi la mia colazione. Ma le uniche cose che riesco a mangiare sono pane e burro: la frittata è con bacon, e delle salsicce con lenticchie è meglio non parlare.  Ci sono dei muffin, ma sono salati, con del prosciutto cotto al posto dei soliti mirtilli. Peccato, mi sarei volentieri mangiata un semplice uovo. MUFFIN al PROSCIUTTO e PROVOLA di  Ricette della Nonna 130 gr prosciutto cotto 200 ml di latte 2 uova 100 gr provola 200 gr farina 40 gr burro 50 gr parmigiano grattugiato 1 bustina lievito per torte salate sale Tagliare a cubetti il prosciutto e la provola. In una terrina versare latte, uova e burro fuso. In una seconda terrina versare farina, parmigiano, lievito e mezzo cucchiaino di sale. Unire il contenuto delle due terrine aggiungendo provola e prosciutto. Mescolare il contenuto. Versare negli stampini da muffin riempiendoli per me

"Piedi d'argilla" Terry Pratchett

"Era una calda notte primaverile quando un pugno bussò alla porta con una forza tale da far piegare i cardini. Un uomo la aprì e scrutò in strada. Dal fiume proveniva una nebbiolina ed era una notte nuvolosa. Come cercare di vedere attraverso un pezzo di velluto bianco. Ma successivamente pensò che ci fossero state delle sagome là fuori, appena oltre la luce che filtrava sulla strada. Parecchie sagome che lo avevano fissato con attenzione. Pensò che forse c'erano stati dei debolissimi puntini di luce...  Però non c'era da sbagliarsi sulla cosa che gli stava di fronte. Era grossa, rosso scuro e pareva la figura di argilla di un uomo fatta da un bambino. Gli occhi erano due tizzoni ardenti." Terzo libro che vede protagonista la Guardia Cittadina di Ankh Morpork dopo " Uomini d'arme " . Il numero dei soldati aumenta e i misteri si infittiscono! Il Patrizio è stato avvelenato! Com'è potuto succedere? E come mai i

Giornata Mondiale del Libro 2014

Oggi è la Giornata Mondiale del Libro e del Diritto d'Autore promossa dall'Unesco a partire dal 1996. E' anche l'ottantacinquesimo compleanno della mia nonna e il trentunesimo anniversario di matrimonio dei miei genitori. Inconsapevole della prima festività e conscia delle altre due, ho fatto incetta di regali (per loro ma anche per me!) in libreria. Casualità!  Questo blog è una quotidiana celebrazione della parola stampata, degli autori e dei libri.  Nelle mie giornate non manca mai una lettura, così come non manca mai un libro nella mia borsa.  C'è chi mi prende in giro per il fatto che a casa mia c'è una sola tv e che non abbiamo mai litigato per decidere cosa guardare! Diciamo che è lì, al pari di qualsiasi altro oggetto, ma spesso rimane spenta. Ricordo le favole che mi leggevano i miei, le mie preferite erano quelle in rima e quelle con le illustrazioni di Lella Costa. I primi libri scelti da sola in biblioteca. Quando i

Pane alla Cannella da "Lasciami l'ultimo valzer" Z.F.

Il fosco cielo pomeridiano schiuse una luna bianca giusto in tempo per il tè.  Era lì, incuneata in uno spicchio tra le nuvole come la ruota di un carro cannone in un campo di battaglia martoriato e deserto, esile e tenera e nuova dopo il temporale. La villetta di mattoni rossi sciamava di persone; l'odore di pane tostato alla cannella profumava l'ingresso. - Il padrone- disse il cameriere quando suonarono - ha lasciato detto ai suoi ospiti che è fuggito e che devono fare come se fossero a casa propria. - Ah, davvero? - commentò David.  - Scappano tutti ovunque pur di evitare di incontrarsi, ma non prima di aver fissato un nuovo appuntamento per un cocktail nel primo locale oltre i limiti della decenza.  PANE alla CANNELLA di gingerandtomato mezza tazza di latte 40 gr zucchero 30 gr burro 2 tazze e mezzo di farina mezza bustina di lievito per dolci 1 cucchiaino di cannella 1 uovo 1 pizzico di sale Versare in un pentolino il lat

Cena di Pasqua - Paskha - da "Mirador. Irene Nemirovsky, mia madre" E. Gille

"I miei genitori non erano praticanti. Mio padre, per farmi piacere, mi aveva anche accompagnato l'anno precedente nella cattedrale di Santa Sofia per assistere al rito della Pasqua russa e, dopo che la processione guidata dai pope ebbe fatto tre volte il giro della chiesa mentre le campane suonavano tanto da far tremare i muri, mi ero fatta baciare, come tutti, tre volte da uno sconosciuto che gridava insieme al resto della folla "Cristo è resuscitato", tenendo una candela in mano. Poi eravamo tornati a casa per assaporare il kulic e la paskha e per sgusciare le uova sode dipinte dalla cuoca." [Foto: Epicurious] Questo dolce pasquale simbolizza la purezza di Cristo, l'Agnello e la gioia della Resurrezione. La forma piramidale rappresenta la Chiesa Ortodossa. Viene decorato con il disegno "Chi Ro", la croce a tre braccia, le lettere X e B (dal cirillico Христосъ Воскресe: "Cristo è risorto!"), uova e lance. Tutti

Cena di Pasqua - Kulic - da "Mirador. Irene Nemirovsky, mia madre" E. Gille

"I miei genitori non erano praticanti. Mio padre, per farmi piacere, mi aveva anche accompagnato l'anno precedente nella cattedrale di Santa Sofia per assistere al rito della Pasqua russa e, dopo che la processione guidata dai pope ebbe fatto tre volte il giro della chiesa mentre le campane suonavano tanto da far tremare i muri, mi ero fatta baciare, come tutti, tre volte da uno sconosciuto che gridava insieme al resto della folla "Cristo è resuscitato", tenendo una candela in mano. Poi eravamo tornati a casa per assaporare il kulic e la paskha e per sgusciare le uova sode dipinte dalla cuoca." [Foto: Olga Popkova] Ho trovato interessanti informazioni riguardanti il Kulic sul blog "Il Panettone" di Stanislao Porzio:  "..preparare un bel kulic, nei villaggi russi, era il vanto di tutte le donne. I dolci s’impastavano, lievitavano e si modellavano in casa, poi si portavano al forno collettivo per la cottura. Quello che

Insalata di pollo, pomodorini e fagiolini da "Il bosco delle storie perdute" E.F.

Dopo che ebbi preparato la tavola, e dopo che gli altri clienti si furono raccolti intorno al tavolo da picnic, mamma mi passò un vassoio con due piatti: c'erano sandwich di pane duro con insalata di pollo , insalata di patate e barbabietole grattugiate. INSALATAdi POLLO, POMODORI e FAGIOLINI di Lo Spicchio d'Aglio 250 g di  fagiolini 250 g di   pomodorini 2 cucchiai di   olio extravergine di oliva Sale 400 g di   petti di pollo 2 spicchi di   aglio Pepe   nero macinato al momento Origano Lavare i fagiolini e togliere le estremità.  Cuocerli per 20 minuti a vapore, oppure lessarli per 15 minuti in acqua salata.  Nel frattempo lavare i pomodorini, tagliarli a metà e metterli in un colino.  Cospargerli con un pizzico di sale, mescolare e lasciare che perdano un po' di siero, mescolandoli di tanto in tanto. Quando i fagiolini sono cotti, tagliarli a pezzetti di 2-3 cm e metterli in una ciotola. Se si sono cotti a vapore

"La signora delle camelie" Alexandre Dumas

Ho trovato questo libro in una versione economicissima. Quando ho iniziato a leggerlo non pensavo che un personaggio potesse avere così tante vite. La Mauguerite Gautier di Dumas darà vita alla Violetta di Verdi ed è ispirata all'amante dell'autore, Marie Duplessis, cortigiana e mantenuta parigina. Madame Coco Chanel, in suo onore, sceglierà la camelia come proprio logo. [C.J.E. Rouqueplan - Marie Duplessis (1824-47) at the theatre] La storia che leggiamo nel libro non è però quella di Dumas e della sua amante. Lui ha solo raccolto e raccontato l'esperienza di un giovane che aveva effettivamente perso la testa per Marie, la quale ebbe molti amanti, sposò un conte e morì di tisi, abbandonata da tutti, a soli ventitre anni. Julie Kavanagh, autrice della biografia "La ragazza che amava le camelie" la definisce una protofemminista. Intelligente e pratica. Poco incline al romanticismo e molto abile nello sfruttare la sua bellezza per condur

Pane casereccio calabrese da "Il bacio del pane" C.A.

Mentre andavo sul terrazzo per la colazione, annusai il mio profumo preferito, lo seguii e giunsi in cucina. Sul tavolo la mamma stava appoggiando una cesta piena di pani fragranti. PANE CASERECCIO calabrese di  Cuochi x caso 1 kg farina di grano duro 50 gr lievito di birra 700 ml acqua 2 pizzichi di sale Far sciogliere il lievito di birra in 200 ml di acqua tiepida. Impastare 250 gr di farina. Fare una palla e lasciarla riposare al coperto e al caldo finchè non raddoppierà il suo volume. Una volta trascorso il tempo, versare la farina rimasta, incorporare la palla di pasta lievitata e aggiungere l'acqua rimasta. Salare l'impasto e lavorarlo bene per almeno 10 min. Ricoprire la piastra da forno con della carta da forno e versare sopra la pasta. Dare alla pasta la forma preferita. Tonda o filone. Fare dei tagli. Lasciare riposare per 2 ore. Scaldare il forno a 250° Quando sarà a temperatura, infornare l

Hummus da "Le ossa della Principessa" A.G.

Era a cena in una specie di bettola vicino a King George V Street. Viviana era certa che non sarebbe mai sopravvissuta ad un'ispezione dei NAS, però dovette ammetterlo, l'Hummus era il più buono e cremoso mai assaggiato. HUMMUS di Misya 300 gr salsa di ceci lessi 2 cucchiai di tahina 1 limone 1 spicchio d'aglio 1 cucchiaino di semi di cumino 50 ml di olio sale paprica Lessare i ceci. Eliminare la buccia dei ceci e l'acqua di cottura, tranne una piccola quantità. Versare i ceci in una ciotola. Aggiungere la salsa tahina, il cumino, l'aglio, il succo di limone e il sale. Frullare alla massima velocità aggiungendo man mano l'olio. Se l'hummus risulta troppo compatto aggiungere qualche cucchiaio di acqua di cottura dei ceci. Versare in una ciotola. Spolverizzare con la paprika e servire. ["Le ossa della Principessa" Alessia Gazzola]

Cup of Sun

Riscoprendo il giardino

Un sabato di Aprile a riscoprire angoli nascosti del proprio giardino. Piantare fiori insieme alla mamma. Montare la nuova panchina da mettere sotto al ciliegio.

"La bellezza delle milanesi. Viaggiatori francesi a Milano." AA.VV.

Mi ricordo di aver letto in qualche autore latino che Mediolanum o Mediolana fu così chiamata a sue dimidia lanata ; essendo stato trovato questo maiale per metà rivestito di lana nel luogo dove furono gettate le fondamenta della città. Il dottor Lassels, uomo assai felice nelle etimologie, crede che Milano possa venire da Mirano perchè, egli dice, è una città ammirevole. [Francois Maximillien Misson "Nouveau voyage d'Italie" 1688] I libri Sellerio della collana "il divano" sono sempre dei piccoli gioielli. Adoro le piccole immagini, somiglianti a ritagli di vecchie carte da regalo o biglietti di auguri, al centro delle ruvide e rigate copertine. Bellissime. Questo mi è capitato tra le mani per caso. Una raccolta delle impressioni di illustri francesi in viaggio a Milano. Il Duomo come luogo dal fascino indiscutibile. Le feste, le amicizie colte e altolocate. Il cibo. Le strade e i piccoli particolari di palazzi e chiese, messi i

Paella da "Per dieci minuti" C.G.

In effetti Giampiero si è davvero superato, stasera. La paella era perfetta, perfetta la cottura dell'orata, delle patate arrosto, perfetta una salsa alle acciughe e all'aceto balsamico che ha sperimentato. Paella da La Cuochina Sopraffina olio di oliva 1 cipolla di media grandezza 2 chorizos 1/2 cucchiaino di zafferano 1 cucchiaino di curcuma 1 peperone 325 grammi di riso basmati o a grani lunghi 1 litro di brodo di pollo 200 grammi di pisellini primavera surgelati 300 gr di cozze 3 calamari 200 gr di gamberi 4 scampi Preparate il brodo di pollo utilizzando il dado apposito oppure, se avete tempo, facendo bollire un pollo senza pelle per almeno 2 ore. Nel frattempo mettete il peperone in forno e fatelo cuocere, quindi spellatelo e tagliatelo a listarelle. Lavate e raschiate le cozze e fatele aprire in una pentola alta. Prendete una padella larga e bassa (se avete la paellera è meglio altrimenti vanno bene tutte le padelle

Ravioli ricotta e prosciutto da "Le ossa della Principessa" A.G.

In particolare, la baby Malcomess si è industriata in cucina e ha preparato degli incommentabili ravioli col sugo di cui tuttavia era fierissima. RAVIOLI RICOTTA e PROSCIUTTO fatti in casa di Misya 200 gr farina 2 uova 1 cucchiaio di olio 100 gr di ricotta 80 gr prosciutto crudo 30 gr parmigiano noce moscata sale Disporre la farina a fontana con la centro le uova. Con la punta delle dita impastare dal centro rompendo le uova ed incorporando la farina. Impastare a lungo aggiungendo un cucchiaino d'olio fino ad ottenere una palla liscia ed elastica. Ricoprire con un panno e fare riposare per 30 minuti. Preparare il ripieno tritando il prosciutto crudo dolce e mescolandolo con la ricotta, il parmigiano, la noce moscata e un pizzico di sale. Riprendere la sfoglia e dividerla in 4 palle più piccole. Appiattire con la mano un pezzo di impasto per volta. Passarlo nella macchina per la pasta mettendo il rullo con lo spazio più ampio. Una volta passata. P

"Una sera a Parigi" di Nicolas Barreau

Fin da bambino i pomeriggi più belli erano quelli che trascorrevo con zio Bernard. Mentre i miei compagni giocavano a calcio, ascoltavano musica o tiravano le trecce alle ragazze più carine, io correvo lungo rue Bonaparte fino a scorgere la Senna, giravo due volte l'angolo e arrivavo nella piccola strada dove si trovava la casa dei miei sogni: il Cinèma Paradis. Zio Bernard era un po' la pecora nera della famiglia Bonnard, in cui tutti lavoravano prevalentemente nel settore giuridico o amministrativo. Lui gestiva un Cinèma d'Art e non faceva altro che guardare e proiettare film, pur sapendo che sono capaci solo di mettere strani grilli in testa: no, non era affatto rispettabile! Il libro parte bene. Benissimo. Un piccolo cinema dal fascino retrò, una ragazza misteriosa, un famoso regista che vuole girare, proprio in quella sala, alcune scene del suo ultimo film con protagonista la bellissima attrice del momento. Bello. Poi inizia a scivolare in

Passeggiando sul lungolago di Stresa - Lago Maggiore

Stresa è una cittadina bellissima. Si arriva sul lungolago percorrendo una strada tutta curve che, dall'alto della collina, conduce sempre più in basso. Le ville ai lati della strada sono meravigliose e le piccole piazzette di sosta, sparse qua e là, valgono una fermata per ammirare il bellissimo scorcio sul Lago Maggiore e le Isole Borromee. I maestosi Hotel che costeggiano il lungolago ci riportano ad un'atmosfera chic e retrò, mittleuropea e decò... "Intorno alla metà dell’Ottocento Stresa diventa località di villeggiatura per ricche famiglie che vi costruiscono diverse ville. La celebrità però giunge insieme alla ferrovia. Tutti i treni internazionali di lusso, come l’Orient Express e il Peninsular Express, facevano tappa sul lago, scaricando la crème de la crème dei viaggiatori provenienti da Londra e Parigi e diretti a Venezia, che si fermavano per un breve soggiorno a Stresa. La cittadina piemontese non era all’altezza per quanto riguardava l’a