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Visualizzazione dei post con l'etichetta Roca Paco

"Il Faro" di Paco Roca

Scegliamo il più distratto degli uomini immerso nelle sue più profonde fantasie, poniamolo in piedi e ci porterà, infallibilmente, verso l'acqua, se c'è acqua in quella regione. Herman Melville Moby Dick Il Faro è un racconto molto breve ma di grande impatto.  Ti entra dentro e sedimenta pian piano. La storia è semplice ma piena di piccoli dettagli che ne fanno un capolavoro in miniatura. Francisco è in fuga da uno scontro a fuoco, cade, sviene, non ricorda nulla. Si risveglia in un letto, come sottofondo il rumore delle onde. Una colazione ad attenderlo e una distesa azzurra fuori dalla finestra. L'incontro con Telmo, il guardiano del faro, l'uomo che l'ha salvato dall'incubo e lo riporterà pian piano alla vita, permettendogli di ricordare il passato e ricominciare a sognare un futuro.  Impossibile rimanere indifferenti a tanta struggente bellezza. Splendido. Mi ha ricordato u...

"Le strade di sabbia" di Paco Roca

Paco Roca ci propone un'altra volta un'opera infarcita di citazioni e allusioni. Il titolo ricorda il racconto di Borges e a questo si aggiungono molti altri echi: l'irruzione del fantastico nel quotidiano, fino a sommergerlo, lo prende da Cortàzar; la lotta con il doppio, dal Wiliam Wilson di Poe; il prolungament infinito del lavoro delle retrobotteghe, per portare avanti lavori smisurati senza senso, da Kafka; la mappa impossibile e inutile con scala 1:1, sempre da Borges; le magnifiche installaizoni di cui nessuno si preoccupa mai, da Garcia Marquez; la bara salvavita, ancora da Melville. Queste e altre allusioni, con le quali ogni lettore disegnerà la sua mappa, non tramutano tuttavia questa storia in un'opera erudita. [J.M.D. de Guerenu] La lettura di questo fumetto mi ha ricordato scene e temi del film "La città incantata" di Miyazaki. Il protagonista, come la ragazza del f...