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Visualizzazione dei post da maggio, 2015

"Girl Online" di Zoe Sugg

"Sai cos'è una complicazione narrativa?" dice Noah spegnendo il motore. Scuoto la testa. "E' il momento all'inizio di un film in cui al protagonista succede qualcosa che gli cambia per sempre la vita. Hai visto Harry Potter, no?" "Li ho visti tutti.." "Bè, la complicazione narrativa è il momento in cui Hagrid dice ad Harry Potter che un giorno diventerà un grande mago e gli dà l'invito a Hogwarts." "Oh, ho capito." Noah abbassa lo sguardo, come se fosse in imbarazzo. "Credo che tu per me sia questo." "Cosa? Una maga?" "No! La mia complicazione narrativa.." Girl Online è il primo libro, scritto a più mani, della blogger Zoella . Quando l'ho prenotato in biblioteca, pensavo fosse una storia autobiografica o qualcosa di simile. La verità è che l'autrice nega qualsiasi tratto autobiografico ed effettivamente mi risulta difficile sovrapporre l'

"L'anonima fine di Radice Quadrata" di Alessandro Mari

"Sei una radice quadrata senza il numero dentro." Io questo libro l'ho divorato. Ho appena chiuso l'ultima pagina e sono già qui a scrivere. Me lo sento addosso come se l'avessi vissuto io. Avrei milioni di domande e vorrei che mi apparisse in mano un secondo capitolo, un qualcosa che non mi lasci con la domanda tanto odiata da Sofia: "E adesso?" E adesso cosa succederà a Radice e Sofia? Perché io, Radice Quadrata, me lo sono figurato fin dalle prime pagine, ho rivisto un volto e anni ormai passati, tra quelle righe. Sono arrivata alla fine con un nodo in gola e un singhiozzo da ultima pagina. Esistono persone che ti si insinuano dentro e ti cambiano la vita. Non importa se in meglio o in peggio o se rimarrai sempre nell'incertezza, queste persone esistono e Sofia ne ha trovata una sulla sua strada. Uno strambo ragazzo, silenzioso osservatore delle piccole cose e dell'animo umano, amante della scrittura su taccuini

Garam Masala

Non sapete come creare il giusto mix di spezie per insaporire le Kofta , le polpettine indiane proposte nel post di ieri? Ecco la soluzione! Il Garam Masala! In un macinino per le spezie tritate insieme 1 cucchiaino di semi di cardammo, un pezzo lungo 5cm di bastoncino di cannella grossolanamente sminuzzato, un cucchiaio ciascuno di semi di cumino, di chiodi di garofano, di grani di pepe nero e un quarto di una noce moscata. "Un ricordo indiano" Madhur Jaffrey ["Al banchetto del Mondo" R.R.]

Kofta. Polpette con uvetta e menta.

Sopra la coperta si disponevano  le polpette ripiene di uvetta e foglie di menta.. [Madhur Jaffrey - Un ricordo indiano]  In una tazza fate ammorbidire per un paio d'ore 120 gr di uvetta sultanina in 2dl di acqua calda. Scolatela, tritatela e mischiatela con 2 cucchiai da tavola di foglie di menta tritate. In una grande ciotola mescolate 1kg di spalla magra d'agnello, macinata due volte, 2 spicchi d'aglio ridotti in poltiglia, 2 cucchiaini da tè di garam masala, 1 cucchiaino di sale e un pizzico di pepe.  Rovesciate il composto su una superficie liscia e impastate per 5 minuti. Dividete il composto in otto parti e ognuna di queste in altre cinque. Appiattitele formando dei dischi e al centro di ciascuno posate mezzo cucchiaino della mistura di uvetta e menta. Sollevate gli orli dei dischi di carne tritata per racchiudervi bene il ripieno e poi fate rotolare tra i palmi delle mani questi fagottini così da ottenere polpettine lisce e sode. Versate

Uova.

A volte ritornano. Per due anni consecutivi, una merla ha usato i nostri vasi di fiori come nursery ma dopo quelle schiuse non l'abbiamo più vista. Quest'anno, invece, sorpresa!! Eccola di nuovo qui! Mi piace immaginare che sia ancora lei con le sue piccole uova azzurre e il suo sguardo da mamma preoccupata :) Bentornata  ❤

"Al banchetto del Mondo" Ruth Reichl

Nel 1941, quando Gourmet vide la luce, per la maggior parte dei nordamericani parlare di cibo era imbarazzante. Mi spiego con un aneddoto personale. Eravamo negli anni Sessanta e fui invitata a un dinner party. Un pranzo così elegante che il figlio di sei anni del padrone di casa era vestito in giacca e cravatta. Mi soffermai a guardarlo mentre immergeva tutto composto il cucchiaio nella fondina, sollevava gli occhi verso il padre e diceva in un sospiro:  "Oh, papà, questa minestra è davvero deliziosa".  Lo trovai irresistibile. Il padre diventò paonazzo. Si alzò di scatto rovesciando la sedia. Afferrò il bicchiere e scagliò l'acqua che conteneva nel piatto del bambino. "Ragazzo!" tuonò, "Come ti permetti? Lo sai che è da maleducati fare apprezzamenti sul cibo". Il bambino scoppiò a piangere e a quel punto il padre recuperò la calma e si rimise a sedere. Quella serata mi sembrò orribile. Ma non avrebbe dovuto sor

Cibo a Regola d'Arte @LaTriennaleMilano

Ieri è stata una giornata bella. Una di quelle che ti riempiono di energia, progetti e voglia di fare. Di quelle in cui ami ancora di più il tuo paese a stivale, le sue tradizioni e le persone che lo abitano, lo fanno crescere e conoscere. Sono andata alla presentazione di "Cibo a regola d'arte" alla Triennale di Milano. E' stato piacevolissimo e il programma che hanno elaborato regala momenti food per tutti i gusti. E' stato emozionante vedere come ricordi legati alla famiglia e al cibo coinvolgessero tutti gli interlocutori in racconti dal sapore autentico. La passione in ogni parola, la voglia di fare e l'amore per un paese che deve tutto alle sue radici più profonde. L'interesse e il sostegno per il proprio territorio e per i produttori che credono in un futuro legato al chilometro zero e a colture antiche o dimenticate dalle produzioni intensive. La cucina che rivista le ricette tramandate in chiave attuale, ma

"Ricette Umorali - Il Bis" di Isabella Pedicini

Bisogna trattare la natura secondo il cilindro, la sfera, il cono, il tutto  messo in prospettiva, in modo che ogni parte di un oggetto, di un piano,  sia diretta verso un punto centrale. Per noi esseri umani, la natura è più in profondità che in superficie. Paul Cézanne Si apre con questa frase di Cézanne, pittore impressionista francese, l' edizione Bis delle Ricette Umorali. La speculazione gastronomica viene ricondotta alle forme della geometria solida, dalla più semplice e classica sfera, si arriva all'assurdo icosaedro, forma a me sconosciuta prima di oggi! (Conoscevo però il dodecaedro, grazie ai dadi dei giochi di carte fantasy che hanno popolato le mie estati in montagna!!) Cosa succede quando la geometria incontra la cucina? Ma, soprattutto, quando la incontra qua e là per il mondo, in paesi dove la Pizza à la Bolognaise è la massima espressione della cucina italiana!? Cosa significa essere italiani, dal palato abituato alla lasagna del

Gioia.

Immaginate una sera primaverilestiva a Milano, partita con un'afa paurosa e terminata sotto un temporale. Un ristorantino messicano niente male. Un tavolo strategicamente posizionato tra la porta del bagno e quella della cucina (lo so, siamo sfigati!). Otto persone. Quattro coppie: Una in anticipo e con regolarissimo parcheggio in striscia blu. Una in orario quasi perfetto con parcheggio a rischio su striscia gialla. Una in ritardissimo con macchina scaraventata sul marciapiede. Una arrivata alla fine del "facciamoci un piatto di nachos se no impazziamo nell'attesa" con parcheggio expensive nel silos custodito. [Penso che nulla ci descriva meglio nelle nostre peculiarità ^^] Due gruppi agguerritissimi nell'eterno e giocoso conflitto maschi contro femmine (noi ci divertiamo così! de gustibus!). Un annuncio di matrimonio. Un secondo annuncio di matrimonio. Un annuncio di cambio casa in previsione di un bebè. Un annuncio di casa trovata

Frittura di pesce {per due persone originali}

4 triglie dall'occhio di triglia 200 gr di calamaretti 200 gr di gamberetti 4 alici 200 gr di baccalà farina olio per friggere Pulite il pesce e mettetelo in un colapasta. Passatelo nella farina, scuotetelo leggermente per toglierne l'eccesso e buttatelo nell'olio bollente. Lasciate friggere per qualche minuto a fiamma vivace fintanto che non sia ben cotto, quindi ritiratelo con un mestolo forato e asciugatelo su un foglio di carta da cucina. ["Ricette Umorali" Isabella Pedicini] L'autrice accompagna la ricetta ad una forte repulsione per l'operazione di frittura, quella che impregna capelli, casa e amici per giorni e giorni. Io non ho mai fritto il pesce in casa. La frittura per me è un piatto da vacanza. Uno di quelli che vanno gustati ancora caldi, in riva ad uno specchio d'acqua, salata o dolce che sia. Mi piace dividere un megafritto con i colleghi, dopo interminabili riunioni serali, in un ristoranti

"Ricette Umorali" di Isabella Pedicini

Il cibo non è un fatto razionale. Viscerale più che asettico, elegge il tatto a suo partner più affidato: se il gusto è intrinseco alla pietanza stessa, un alimento mangiato con le mani acquista necessariamente un altro sapore. Pensate alla coscia di pollo.  E le patatine fritte? E le fragole con il cioccolato fuso? Questo libro mi ha sorpresa moltissimo. Come sapete, settimana scorsa, ho ricevuto via posta il tomo "bis" delle "Ricette Umorali". Ho iniziato subito a leggerlo ma, dopo il primo capitoletto, mi son bloccata. "E il tomo Uno!?" "E i dettagli mancanti? L'inizio della storia?" "La prima conoscenza con la voce narrante!?!" L'ho subito recuperato e me lo son letto d'un fiato! Se i miei canovacci potessero parlare (e presto lo faranno se non incontrano una lavatrice), racconterebbero della volta in cui mia madre li afferrò in blocco e li piegò uno a uno per metterli in valigia.

Aioli. La maionese all'aglio di Amora.

Amora portò lunghe baguette da intingere nella maionese all'aglio, che era soffice e ariosa, intensa e deliziosa. Mangiare quell'aioli era come addentare nuvolette saporose. ... "Si comincia con quattro spicchi d'aglio, spellati" disse sorridendo sotto le luci.  "Prima vanno ridotti in poltiglia nel mortaio per una mezz'oretta." Pestò assiduamente e aggiunse: "non è importante tanto la quantità di aglio che si usa, quanto l'accuratezza con cui lo si lavora. Quando si puo' rovesciare il mortaio senza che ne cada neanche una goccia, vuol dire che l'aglio è stato lavorato a sufficienza." A dimostrazione, capovolse il mortaio.  "A questo punto si aggiunge il tuorlo di un uovo e un po' di sale. E poi un cucchiaio da minestra di senape. E ora, a poco a poco, si aggiungono due bicchieri di olio d'oliva. Quando il tutto si sarà trasformato in una maionese bella spessa, si aggiunge il succo di un limo

Milano ha gli occhi azzurri. Galleria Vittorio Emanuele II.

La prima pietra fu posata nel lontano 1865 e per festeggiare degnamente il centocinquantesimo anno di età, come una diva, si è concessa un lavoro di restauro che l'ha riportata agli antichi splendori. Un tripudio di luce, decori barocchi, affreschi, cariatidi ("Cariatide a chi!?") e grottesche ("Aridaje con gli insulti!") fanno da cornice alla cupola centrale, l'ottagono, pezzo di cielo in cui gli sguardi si perdono. Ma basta parlare! Guardate che spettacolo!

Milano. Piazza dei Mercanti.

Via dei Mercanti in origine era parte di una piazza quadrata nella quale si aprivano sei porte. Di queste, ne restano solo due: la "Nuova", riconoscibile nel Passaggio di Santa Margherita e "San Michele al Gallo" o "Vercellina" che corrisponde al passaggio aperto su Via Orefici.  

Dacquoise ai Pistacchi con Yogurt e Caramello

C'era un tempo, nei tardi anni Settanta, in cui sembrava che ogni ristorante francese di Parigi, Los Angeles e New York servisse dacquoise. Per me è tuttora più che un dessert;  è una promessa che qualcosa di meraviglioso sta per accadere. [Foto Sale&Pepe] Dacquoise ai pistacchi di Sale&Pepe 150 g di pistacchi freschi 5 albumi 4 cucchiai di dulce de leche 280 g di zucchero 1 cucchiaino di succo di limone 400 g di yogurt greco Accendi il forno a 190°. Metti a bollire dell'acqua in un pentolino.  Quando arriva a ebollizione, fai scottare per un paio di minuti i pistacchi. Successivamente, scolali, pelali e tritali finemente. In una ciotola monta gli albumi con un pizzico di sale e di succo di limone.  Aggiungi poco per volta lo zucchero e continua a montare: il risultato dovrà essere una meringa molto soda. Aggiungi i pistacchi tritati alla meringa incorporandoli con un movimento dal basso verso l

Piazze di Milano. Da Cairoli a Cordusio.

Gli Expogate si affacciano su Largo Cairoli e guardano scintillanti la statua di Garibaldi, attorno alla quale si snodano i binari del tram. Piante di magnolia regalano in questo periodo dell'anno magnifici scorci dove, solitamente, il nostro sguardo passa oltre. Il potere della primavera.

Riso patate e cozze dei fratelli Carofiglio

500 g di cozze 500 g di patate 300 g di riso carnaroli 30 g di prezzemolo 3 pomodori grandi ramati 1/2 cipolla 1 spicchio d'aglio 50 g di pecorino romano o di parmigiano 30 g di pangrattato 5 cucchiai di olio evo sale & pepe Per prima cosa bisogna pulire le cozze all'esterno e metterle per qualche minuto sul fornello con acqua e sale per favorire l'apertura delle valve. Appena le valve si aprono, spegnete immediatamente il fuoco, conservate e filtrate l'acqua di cottura per eliminare eventuali residui di sabbia. Staccare e buttare via la valva vuota di ogni cozza. Adesso pelate le patate e tagliatele a rondelle sottili; lavate i pomodori e tagliateli a fette rotonde, come le patate. Poi tritate aglio e prezzemolo e affettate la cipolla ad anelli sottili. Oliate per bene una teglia rotonda con i bordi alti circa 5cm e iniziate a comporre la tiella: prima la cipolla sul fondo, poi le patate, il pomodoro, sale, pepe e il trito di agli

Milano. Castello Sforzesco.

In questa prima giornata di Expo è impossibile non dedicare un post alla meravigliosa Milano. Tanti sono i difetti ma ancora di più i pregi di questa meravigliosa città. Oggi il cielo è grigio ma la mattina primaverile in cui mi son persa girovagando per il centro era un vero e proprio spettacolo. Ho iniziato il mio vagabondare dal Castello Sforzesco, sede degli ExpoGate e simbolo della città. Godetevi il sole sul viso e la sua maestosa bellezza.