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Visualizzazione dei post da gennaio, 2016

Il Pan di Zenzero di Billie

Radunai gli ingredienti e cominciai a rilassarmi nel ritmo della preparazione, scivolando lentamente in quel flusso di eventi in cui c'ero solo io. Grattugiai la buccia d'arancia, godendomi la sensazione dell'estratto freddo sulle dita.  Presi una radice di zenzero, perdendomi nel suo aroma tropicale mentre la sminuzzavo con il coltello. I profumi mi circondavano: cannella, cardamomo, pepe, chiodi di garofano. Mi lasciai catturare dalla cucina e presi il mio ritmo; il cucchiaio tintinnava contro la ciotola, il mio corpo rispondeva a quei movimenti familiari. Ero così presa dal setacciare la farina, imburrare le teglie e versare l'impasto che non mi resi nemmeno conto che parlavo ad alta voce quando infornai il dolce. Il Pan di Zenzero di Billie Pepe nero in grani Chiodi di garofano interi Cardamomo intero Stecca di cannella 2 tazze di farina 1 cucchiaino di cremor tartaro 1 cucchiaino di bicarbonato di sodio 1/2 cucchiaino di sa

"MAUS" di Art Spiegelman

Maus non ti lascia vie di scampo. Ti entra dentro, nel profondo, scava in luoghi dei quali non conoscevi l'esistenza, popola incubi, si riflette nelle notizie ascoltate al tg o lette sui giornali. La storia è piena di orrori e le voci dei sopravvissuti sono monito e dono per il presente e il futuro che verrà. L'autore raccoglie la vita del padre in questo fumetto disegnato piccolo piccolo, come i topini che lo animano. Ogni popolazione ha le sue connotazioni ed un animale rappresentativo. Gli ebrei sono topi, i nazisti gatti, gli americani cani, i francesi rane, gli svedesi cervi e i polacchi maiali. Un fattoria degli animali, piena di orrori. E tra questi orrori si staglia forte, fortissima una storia d'amore. Quella tra Vladek e Anja. I genitori di Art. Entrambi sopravvissuti, segnati dagli eventi e dai rimorsi per essere gli ultimi rimasti. Ti strappa il cuore leggere delle separazioni, delle morti certe e dei suicidi ma c'è anche una grand

27 gennaio 2016. Giornata della Memoria.

Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario. Primo Levi Sto leggendo MAUS di Art Spiegelman ma non ho fatto in tempo a finirlo per oggi. E' un libro intenso e va assunto con le giuste dosi. A breve un recensione. Lascio però una raccolta di titoli per celebrare questa giornata attraverso i racconti e i ricordi di chi ha vissuto quei terribili anni. "Sopravvivere e vivere" Denise Epstein "Finchè le stelle saranno in cielo" Kristin Harmel "Mirador. Irene Nemirovsky, mia madre." Elisabeth Gille "Un paesaggio di ceneri" Elisabeth Gille #giornatadellamemoria

"Squisito!" di Ruth Reichl

Chi passa spesso di qua, conosce la mia passione per i libri e le ricette di Ruth Reichl . La sua scrittura riesce ad essere autentica, interessante ed estremamente scorrevole. Le ricette abbondano, così come aneddoti, spaccati della storia americana e ricordi. Questo suo ultimo capolavoro, si è staccato dal filone biografico per approdare al romanzo. Una storia che ne contiene molte altre. Una rivista di cucina "Squisito!" che, superate guerre e recessioni, ancora regala emozioni ai palati d'America. Un gruppo eterogeneo di cuochi, redattori e amanti della buona tavola che da' un'epoca all'altra, mescolano ricordi, gioie e dolori a piatti proposti, settimana dopo settimana, nelle cucine delle famiglie americane. La protagonista entra in un mondo nuovo ma così familiare, da diventare subito parte di esso. La grande casa dove a sede la redazione, l'accoglie con la sua luce e i suoi rumori. Il gruppo con cui lavora diventa una seconda famigli

"Fiume lento. Un viaggio lungo il Po" di Alessandro Sanna

Fiume lento è un viaggio attraverso le stagioni le epoche e la storia. E' un concentrato di emozioni che prendono vita  attraverso i dettagli e i colori. Il ritmo che si fa serrato o si distende gli eventi che cambiano i destini l'acqua come costante. Amica, nemica, specchio. Un viaggio travolgente. Uno spettacolo per gli occhi.

"Polvere" di Bjornstjerne Bjornson

- Più tardi, signora? Quando tutta la polvere si sarà posata sull'anima? Ella riprese la posizione di prima, fissò il soffitto e s'immerse nei suoi pensieri.  - Perchè usate la parola polvere? - Per polvere intendo tutto ciò che è stato e ora si è dissolto e turbina intorno e si posa su posti vuoti. Ella rimase un istante in silenzio. - Ho letto della polvere che porta con sè il veleno di sostanze putrefatte; non intendete dunque questa? - Non c'era alcuna ironia nel tono della sua voce e nemmeno dispetto, sicchè non compresi dove andasse a parare e perciò cercai di scantonare. - Dipende da dove cade; negli uomini sani la polvere forma soltanto una nebbia che impedisce di vedere sempre chiaramente. - Mi fermai affinchè potesse interloquire chiedendo degli uomini malati, ma non lo fece. Perciò rimasi anch'io coi sani.  - Ma se non subentra il movimento giusto, essa si accumula talora alta un dito, di modo che il meccanismo rimane so
Doveva succedere ed è successo. Sono crollata. Lacrimosa, spettinata dal vento, elettrica, tesa come una corda di violino. Sono esplosa in un pomeriggio che pareva di primavera. Dopo la telefonata fiume di un'amica con problemi sul lavoro, che sono anche un po i miei, dopo aver girovagato per negozi con madre, senza trovare nulla ma seminando qua e là i racconti di quando è stata male e quello che ancora ci portiamo dietro. Ho iniziato ad accumulare lacrime quando ad un suo racconto, ne abbiamo ricevuto uno in cambio, altrettanto doloroso e pungente, come uno spillo sul mio cuore un po' acciaccato, dato che riguardava quella che fu una delle mie migliori amiche dall'asilo alle superiori, un colpo al cuore e uno allo stomaco. E poi altri, ognuno ha le sue cicatrici invisibili, ognuno è sopravvissuto a qualcosa, grande o piccola che sia. Una vittoria e una storia da raccontare. Un tatuaggio indelebile da mostrare con gli occhi lucidi e la voce incrinata. Io lì ad ascolta

"Finisco di contare le mattonelle" di Elisabetta Romagnoli

E così sto volando da te. Sto volando da te?! Cazzo, si. Aspettami. Finisco di contare le mattonelle che passano tra te e me. Tra tredici anni di attesa e la resa dei conti. Tredici anni di attesa. Anni di amore inconsolabile, incolmabile e insostituibile. Lui. Il suo sorriso e i suoi modi di fare. Le altre. Quelle che ce l'hanno fatta. Chiara. Quella che aspetta. La protagonista di questa graphic novel. Un volo low cost per Barcellona e l'intenzione di capire se l'uomo che tanto desidera (da troppo tempo ormai) è davvero quello della sua vita. Un vortice di luoghi da vedere, cose da fare, cibi da assaporare. Un lui presente, divertente ed attento. Un desiderio fortissimo. Chiara imbriglierà l'uomo dei sogni o scioglierà le briglie ai suoi, di sogni, per essere finalmente libera dal fantasma di un passato immaginario? Un libro leggero, divertente, ironico. Una protagonista spigliata e pronta al tutto per tutto,

Gioia. Tweet. Va tutto bene.

Sorrido. Grazie.

"Va tutto bene" di Alberto Madrigal

Ho letto questa graphic novel durante un viaggio in treno. Ho sorriso, pianto silenziosamente, asciugandomi con il fazzoletto di carta stropicciato che avevo nella tasca del cappotto da chissà quanto, tutto per non farmi notare dagli altri passeggeri, lo sguardo fisso sul libro o rivolto al panorama. "Va tutto bene" parla di noi. Ognuno di noi. Parla di questo momento, del qui ed ora. Sara con i suoi progetti per un lavoro che possa conciliare la sua voglia di indipendenza e quella di dare corpo e forma a idee innovative. Daniel che rimane senza lavoro. Eva che desidera un figlio, una famiglia. Steve che farfalleggia qua e là rimanendo sempre solo, nonostante le foto, nonostante conosca un sacco di gente. Ognuno coltiva dei sogni, delle preoccupazioni e in fondo in fondo ha un progetto, un desiderio fortissimo che si fa strada rendendo la vita quotidiana, un lavoro noioso, la mancanza di un lavoro o di certezze, un ostacolo che pesa sul cuore e sul futur

SettantaTre

Questo è il numero dei libri letti quest'anno. Tredici più di quelli letti nel duemilaquattordici. La mia cifra fa impressione quasi quanto il tondissimo zero di cui parlano le statistiche di questi giorni. Recentemente, parlando con amici, ci siamo confrontati sul tema "leggere" e più di uno mi ha rivelato di essersi appena riavvicinato alla lettura, dopo il trauma dei libri imposti alle scuole superiori. La difficoltà di ricominciare, l'occhio che scorre più lento sulle righe, il bisogno del capitolo per darsi un tempo. Il piacere di riscoprire un passatempo perduto. Dopo questa parentesi di speranza e gioia, volevo spendere due parole sui libri letti, tengo una lista da anni e molto fa anche lo scrivere sul blog, nell'aiutarmi a ricordarli così bene, però non ci riesco, non riesco a metterli in fila e classificarli, ognuno ha contribuito a modo suo ad arricchirmi, emozionarmi o irritarmi per la sua bruttezza. Elaborerò qualcosa di meglio da propo

La Torta del Re per l'Epifania

"Presto sarà Natale," dice Cornelia. "E poi verrà l'Epifania." La parola lasciava intravedere una beatitudine privata. "Che cos'ha di speciale, l'Epifania?" "Il seigneur ci fa vestire come signori e ci fa mangiare alla sua tavola. Niente faccende per tutto il giorno. Ovviamente," aggiunge Cornelia, "io devo comunque cucinare. Madame Marin non permette che si vada oltre." "Ovviamente no." "Farò anche un Dolce del Re," dice Cornelia. "E nasconderò una moneta nell'impasto. Chiunque l'addenti, sarà re per un giorno." Torta del Re di   RicetteExpo 25 g di Lievito di birra fresco 50 ml di Latte intero tiepido 90 g di Zucchero 400 g di Farina 00 75 g di Burro mezzo cucchiaino di Sale mezzo cucchiaino di Buccia di Limone grattugiata mezzo cucchiaino di Buccia d'Arancia grattugiata 3 uova 50 ml di Vino dolce da dessert (es: Porto) 350 g di F

"L'atlante degli abiti smessi" di Elvira Seminara

L'atlante degli abiti smessi è insieme una storia personale e una storia delle mode che cambiano e ci cambiano. Eleonora è una madre in esilio a Parigi, in fuga da un passato fatto di gioie, errori e dolori. Il rapporto con la figlia lacerato completamente dopo la morte del padre, un compagno lasciato, una nuova vita da inventare. Cartoline che viaggiano dalla Francia alla Toscana, per raccontare attimi e pensieri. Un elenco dei vestiti lasciati alla figlia, consigli su come indossarli ma, soprattutto, quando. Le risposte che tardano ad arrivare. I vicini che diventano amici e famiglia, un barboncino nero come coinquilino e una Parigi meravigliosa e vitale fuori dalla finestra.  La storia di due donne,  un rapporto madre e figlia difficile, troppe parole non dette, un armadio di vestiti tutto da scoprire, indossare e far rivivere, insieme ad un passato di gioie dimenticate e ad un futuro tutto da scrivere.