Mi sono avvicinata a questo libro con grande curiosità e una piccola dose di scetticismo. "Orgoglio e Pregiudizio" è uno dei libri che amo di più, lo rileggo spesso con grande piacere, quindi avevo qualche dubbio, visti anche altri esempi di austen inspired novels letti in precedenza.
Ho molto apprezzato l'introduzione un po' pettegola, narrata da persone della cittadina di Meryton, in cui si riassumono i fatti che hanno portato ai matrimoni delle fortunate ragazze Bennet.
Una visione estremamente ironica.
Questo libro si propone come giallo ma la vicenda, che coinvolge tutta la famiglia, mettendo sotto i riflettori soprattutto il rapporto particolare di odio e fratellanza obbligata, tra Darcy e George Wickham, risulta essere poco coinvolgente. Ciò che prevale non è tanto l'investigazione, quanto il rapporto tra i personaggi. Le dinamiche un po' rigide che legano i protagonisti dell'indagine.
Non posso dire che questo libro non mi sia piaciuto, sicuramente non mi ha convinta del tutto. Ci sono ovviamente tracce dei personaggi che conoscevamo, ma in alcune situazioni si perdono un po' le caratteristiche peculiari. L'amore tra Elisabeth e Darcy è solido e condiviso, c'è grande conoscenza dell'altro, dialogo e confronto. Darcy però non è più quello che, nella mia mente, ha ormai le fattezze di Colin Firth. Darcy tentenna, lascia che il cugino prenda decisioni che spetterebbero a lui, sembra meno sicuro di sè. Forse è solo invecchiato un po', seguito a ruota da Elisabeth.
Mancano le chiacchiere tra sorelle, il trambusto creato da Lydia è estremamente contenuto rispetto a quanto ci si aspetterebbe. Mrs Bennet, ahimè, è solo un nome citato di tanto in tanto, invece Mr Bennet fa una breve comparsa in versione fantasma della biblioteca
C'è grande tensione tra i personaggi, cupezza, sospetto e responsabilità che pesano su spalle inquiete e sfiduciate. Manca l'energia, la luminosità e la potenza che io ho sempre trovato in Jane Austen.
Ci sono le ambientazioni giuste, i luoghi e i modi della società dell'epoca ma mancano di colore e vita.
Emerge un bel ritratto, particolarmente moderno e maturo, di Georgiana, la sorellina di Darcy, ormai cresciuta e innamorata, non di un nobiluomo o di un cugino, ma di un brillante avvocato di Londra. Segno del cambiamento dei tempi e della mentalità.
Jane Austen, per ora, non ha trovato un seguito degno di questo nome.
Non che ce ne sia bisogno, ovviamente.
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