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Cena di Pasqua - Paskha - da "Mirador. Irene Nemirovsky, mia madre" E. Gille



"I miei genitori non erano praticanti.
Mio padre, per farmi piacere, mi aveva anche accompagnato l'anno precedente nella cattedrale di Santa Sofia per assistere al rito della Pasqua russa e, dopo che la processione guidata dai pope ebbe fatto tre volte il giro della chiesa mentre le campane suonavano tanto da far tremare i muri, mi ero fatta baciare, come tutti, tre volte da uno sconosciuto che gridava insieme al resto della folla "Cristo è resuscitato", tenendo una candela in mano. Poi eravamo tornati a casa per assaporare il kulic e la paskha e per sgusciare le uova sode dipinte dalla cuoca."






Questo dolce pasquale simbolizza la purezza di Cristo, l'Agnello e la gioia della Resurrezione. La forma piramidale rappresenta la Chiesa Ortodossa.
Viene decorato con il disegno "Chi Ro", la croce a tre braccia, le lettere X e B (dal cirillico Христосъ Воскресe: "Cristo è risorto!"), uova e lance. Tutti simboli della Passione e Resurrezione di Cristo.



PASKHA da RussiaOggi

750 g di tovorog intero (formaggio fresco)
500 g di zucchero
5 tuorli d’uovo
450 ml di panna densa
500 g di burro dolce
2 tazze di frutta candita
2 cucchiai di estratto di vaniglia
3 cucchiai di liquore dolce (Cointreau o Grand Marnier)






Sbattete i tuorli d’uovo e incorporate lo zucchero fino a ottenere una massa omogenea.

Ammorbidite il burro in un altro recipiente e aggiungete i tuorli con lo zucchero.

Fate sgocciolare il formaggio fresco in un colino, poi mescolate con burro, uova e zucchero, fino a ottenere una massa cremosa.

Aggiungete panna, vaniglia e liquore e mescolate.

Incorporate nella crema la frutta candita.

Rivestite l’interno dello stampo con una garza da cucina e versatevi il composto, poi coprite con un coperchio o un piatto e appoggiatevi un oggetto pesante per esercitare una pressione.

Lasciate in frigo a raffreddare per almeno 12 ore.

Estraete la paska dallo stampo e decorate con la frutta candita.

Tenete al fresco fino al momento di servirla.












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