A New York quell'autunno cucinai zuppa di funghi quasi ogni sera, per mia madre. E per me. È la zuppa più consolatoria che conosco, senza spigoli per il palato, senza agguati di spezie inattese. È la medicina perfetta per chi ha bisogno di conforto.
250 gr di Funghi
60 gr di Burro
1 cipolla piccola a dadini
4 cucchiai di Farina
250 ml di Brodo di Pollo
Mezzo litro di Panna Fresca da montare
Un quarto di cucchiaino di Noce Moscata grattugiata
1 foglia di Alloro
Sale
Pepe
Tagliare i funghi a fettine sottili.
Far sciogliere il burro in una casseruola pesante.
Quando smette di schiumare, aggiungere la cipolla e farla rosolare fino a che non sarà dorata.
Aggiungere i funghi e farli saltare fino a che non saranno marroncini.
Aggiungere la farina, e poi, lentamente, il brodo, mescolando senza interruzione.
Scaldare la panna in una casseruola o nel microonde.
Aggiungerla ai funghi insieme a sale, pepe, noce moscata e alloro.
Far cuocere a fuoco basso per 10 min, senza mai far spiccare l'ebollizione.
Togliere la foglia di alloro e servire.
All'apparenza oggi non sembra una giornata da zuppa di funghi.
Fuori c'è il sole, gli uccellini cantano, i cappotti iniziano a lasciar spazio a giacche e giacchette, c'è voglia di fare nell'aria, voglia di partire, iniziare nuovi progetti, assaporare ogni attimo di questo tempo meraviglioso.
La mia giornata è stata bella.
Un giro a Milano, accompagnata dal tripudio di piante cariche di fiori. Mi sono imbucata in un gruppo che stava facendo una visita guidata e ho ascoltato, fotografato, sognato un giorno di vacanza da tutto. Ho mangiato con un'amica seduta su una panchina inondata di sole. Abbiamo riso, spettegolato e immaginato altre occasioni per vederci.
Ho ripreso il treno e sono tornata a casa.
Una volta indossata la tuta, caffè americano alla mano e toast al prosciutto lì accanto, mi sono seduta davanti al pc (finalmente ne ho ricomprato uno!!!) e boh... mi si è adagiata addosso quella leggera malinconia per i progetti futuri e quelli ormai passati, per ciò che ho lasciato a metà e per quello che ho nella lista delle cose da fare, per quella sensazione di crescita che implicano alcune scelte e la leggerezza che ancora mi circola dentro.
La primavera è un momento di bilanci, non come il capodanno, più profondi, viscerali, ci si scuote di dosso la polvere dell'inverno e, meravigliosi boccioli, ci si riaffaccia nel mondo, carichi di aspettative e progetti.
Per me è sempre stato così, un risveglio. Lo percepisco nei ritmi del mio corpo, nel calore che lascia il posto al freddo che mi porto addosso tutto l'inverno. La natura mi sorride e mi attira fuori dalla porta, mi spinge ad esplorare, a riempirmi i polmoni di aria pura, mi coccola mentre seduta al sole mi godo la bellezza delle piccole cose. E mi mette addosso una frenesia instancabile, una voglia di fare e progettare. E' ora di fare pulizia sulla scrivania, sotto la scrivania e un po' anche nella mia testa. Prendere decisioni richiede concentrazione e spazio libero per far maturare ottime idee. E io ho bisogno di tanto spazio per accogliere tutto quello che mi attende.
Per questi motivi, oltre al fatto che amo i funghi e che considero il lunedì sera, il più casalingo e piagiamoso della settimana, la zuppa di Ruth, sarebbe la cena perfetta per questa sonnolenta sera di primavera.
ps: Grazie Eli ❤️
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