Questa è la storia di quattro persone, di quattro sconosciuti che si conobbero su quel treno e di come, in modi assai diversi, l'amore toccò le loro vite. L'amore non è qualcosa di straordinario, anche se pensiamo che lo sia, anche se lo idealizziamo, se lo cantiamo in versi o se lo celebriamo con sentimentalismo a San Valentino.
L'amore è qualcosa che accade a tutti. E' come il morbillo o le malattie infantili. E' tanto prevedibile quanto i denti da latte che cadono o la voce di un bambino che si fa profonda. Può farci visita in ogni momento, da giovani o da vecchi, quando pensiamo che non possa più accaderci: bè, può. E' stato descritto come un mal di denti, una follia o un veleno divino, tutte metafore degli effetti scioccanti che ha sulle nostre vite. Può procurarci sorpresa, gioia, disperazione e, di tanto in tanto, può portarci in uno stato di grazia assoluta.
L'amore è il filo conduttore.
Ogni viaggiatore ha una sua personalissima storia. Alcune le ascolteremo direttamente dai protagonisti, come se fossimo anche noi seduti in quel vagone diretto a Londra, altre da un pensiero sfuggito al controllo della mente o tra le righe di un commento scappato a mezza voce. In ogni caso sarà un viaggio piacevolissimo. Commovente, divertente e intenso. Ci mette di fronte ad una realtà universale: non c'è nulla di scontato in una relazione, nemmeno nella più solida o noiosa. E i protagonisti lo sanno bene o, in caso contrario, lo scopriranno molto presto!
Una lettura godibilissima, come nei migliori romanzi di McCall Smith.
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