Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla,
una certa qualità d'animo,
il gusto per i tufi silenziosi e ardenti,
i vicoli ciechi,
le giravolte inutili,
le persiane sigillate su uno sguardo nero che spia.
G.Bufalino
Bufalino non mente quando parla di Ibla.
La città vecchia si srotola come un ingarbugliato filo, abbarbicata su un un promontorio circondato da montagne e boschi.
Strade, vicoli, scale e cortili si rincorrono in un susseguirsi di saliscendi. Ci siamo lasciati guidare dall'istinto, più che dalla cartina, per raggiungere i molteplici luoghi di interesse offerti dalla città.
Il sole a picco, piante di fichi dal forte profumo, cercare riparo all'ombra di balconi e chiese.
Gustare una cremolada di fichi d'india, osservando rapiti l'alta figura del duomo, assimilando le forme barocche e gli echi del passato, tra le strette viuzze in salita. Scoprire dettagli, inseguire storie, perdersi tra la natura del Giardino Ibleo nel frinire dei grilli.
Una luogo incantevole.
Uno spaccato di Sicilia davvero imperdibile.
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