Questo è il primo libro di S.K. a cui mi sono avvicinata.
Lontano dalle solite trame cruente, vicino al lettore e all'aspirante scrittore.
Pensavo di trovare un manuale, ho scoperto un uomo.
L'autore si apre e racconta.
La chiacchierata è piacevole, lo stile scorrevole e fluido.
La vita di cui parla, non è la stessa che ci si immagina vedendolo sorridere accanto a pile di tomi pronti per essere venduti. Racconta la fatica di affermarsi, di non perdere la strada e nel contempo di mantenere una famiglia e costruirsi un futuro.
Parla dell'incidente che l'ha quasi ucciso e sì, qualche consiglio lo regala a chi vorrebbe fare di sè uno scrittore. Non indora la pillola, non crea illusioni ma mette davanti alle difficoltà, alle conoscenze necessarie per intraprendere un percorso difficile ma creativo e pieno di soddisfazioni.
E' un maestro severo S.K. e leggerlo è stata per me una piacevole scoperta.
Sistemate la vostra scrivania nell'angolo e tutte le volte che vi sedete lì a scrivere,
ricordate a voi stessi perchè non è al centro della stanza.
La vita non è un supporto per l'arte.
E' il contrario.
È da un po' che sto sentendo la mancanza, nella mia cultura, di alcuni importanti autori come Stephen King e Ken Follett.
RispondiEliminaMi ha sempre spaventata la mole dei loro volumi e ho spesso pensato che il genere potesse non piacermi.
Questo potrebbe essere un buon compromesso per iniziare, grazie per la segnalazione!
È lo stesso filo di pensieri che mi ha portata a questo libro ;)
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