"Raccontami dei fantasmi", dice David. "No, aspetta. Prima ti preparo una cioccolata calda."
Istintivamente direi di no -se voglio della cioccolata posso farmela da sola-, ma ha ragione. Bere qualcosa di caldo potrebbe alleviare questo senso di vuoto e spossatezza.
In cucina faccio per prendere il cacao ma lui dice: "Lascia fare a me, d'accordo?"
Ritiro le mani. "Okay."
Lui comincia ad aprire e chiudere ante, cercando le cose.
[...]
"Ti faccio la mia specialità."
"Ho capito cioccolata calda."
"Infatti. Ma la mia è speciale."
"Okay."
"E' cioccolata caldissima", dice. "C'è un ingrediente segreto."
Solleva un vasetto di spezie che ha preso sullo scaffale. Peperoncino Ancho in polvere.
"Okay.", dico.
"Aspetta di provarla."
Mentre David scalda il latte sul fornello, dice: "Non è solo diversa, è più buona. Meravigliosa. Dopo averla bevuta così non farai più la cioccolata in nessun altro modo."
[...]
Gira il latte che ancora non bolle.
Dico: "Puoi anche scaldarlo nel microonde, sai".
"Lo so."
"Non credo che il sapore sia diverso se usi il microonde."
"Zitta. Tu hai i tuoi metodi, io ho i miei."
Stiamo in silenzio, lui concentrato sul latte, io su di lui.
Mi sposto vicino al frigo così vedo meglio quello che sta facendo, e osservo le mani.
Quando lungo il bordo della pentola si formano le bollicine, mette prima lo zucchero, un cucchiaio per volta, poi il cacao, con lo stesso sistema. Il latte diventa marroncino, poi marrone scuro, poi di un marrone quasi rossiccio, ancor prima che ci metta il peperoncino. Quest'ultimo lo versa con gesto enfatico, poi mescola piano, senza toccare il fondo della pentola col cucchiaio.
Quando ha finito riempie due tazze, una verde e una marrone.
A me dà quella marrone.
Il marrone della tazza è di un tono diverso e meno interessante di quello della cioccolata.
Stringo la tazza con entrambe le mani e inspiro.
Il profumo mi rianima."
Perfetta in questo pomeriggio un po' sfacciato al sapore di peperoncino..
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