Ci sono libri che ti trovano nel momento perfetto, anche se da tempo attendono pazienti di esser letti, ti guardano, tu li prendi in mano ma li posi di nuovo.. fino a ieri. La generazione di Flavia Biondi mi è entrata dentro fino all'osso, mi ha fatto versare copiose lacrime e strappato qualche sorriso sbilenco, perché dentro quelle immagini e quelle parole ho trovato un pezzetto di me. Ci sono anniversari belli e anniversari brutti, per quanto si faccia finta di niente, ci sono giorni oscuri per ognuno di noi. Giorni in cui il ricordo ci dà conforto nonostante tutto ✨ giorni in cui vorresti portare indietro la giratempo ma puoi solo guardare avanti, cercando di esser la migliore espressione di te 🌹
[@paroleinpentola 8/5/18]
La generazione mi ha colta impreparata, non sapevo cosa aspettarmi da questo fumetto sui toni del bianco e del nero, non pensavo mi avrebbe colpita tanto. Mi è entrato nel profondo toccando corde che continueranno a vibrare dentro di me per tutta la vita.
La storia è quella di Matteo, dei suoi sbaglia, delle sue sconfitte e della sua rinascita. E' la storia di una famiglia, di legami importanti e di anime, storie che ognuno porta dentro di sè facendo di quella persona un universo spesso inesplorato.
Questa lettura per me è stata un dono e spero possa diventarlo per molti altri ✨
Il fumetto di Flavia Biondi fa parte della collana "Le città viste dall'alto" come una delle mie ultime letture "Ogni piccolo pezzo" di Stefano Simeone e letture meno recenti: "Fermo" di Sualzo, "Finisco di contare le mattonelle" di Elisabetta Romagnoli e "Un lavoro vero" di Alberto Madrigal.
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