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"Si dà il caso che" di Fumio Obata





Yumiko è giapponese.
Vive e lavora a Londra.
Si sente londinese.









Un giorno una telefonata la riporta indietro nel tempo.
Su un aereo.
In Giappone.
A casa.

Il motivo è la morte del padre.
L'uomo che le aveva dato l'opportunità di una vita in Occidente, lasciandola andare con la speranza di vederla tornare a casa, un giorno.






In Giappone Yumiko ritrova la famiglia, atmosfere dimenticate e questioni lasciate in sospeso quando era partita, per non tornare più.

Si scontra con la tradizione e l'efficienza di una società superorganizzata e ordinata, anche nel lutto. E crolla.

I dubbi e le domande che aveva lasciato sull'isola riaffiorano.











Yumiko inizia un viaggio interiore, dalle radici della tradizione e della famiglia, ai rami fioriti dei ciliegi, protesi verso l'infinito e il futuro.

Si confronta con una madre moderna ed emancipata che ha sempre sostenuto la sua scelta di vita e ha lasciato il marito per poter seguire la propria carriera accademica.

Chiede perdono al padre, alla sua terra.
A se stessa.






Un viaggio sospeso tra sogno e realtà.
Un tratto delicato e leggero, ricorda delle antiche stampe giapponesi, degli acquarelli dai toni delicati.
Una storia intensa, una protagonista fragile che risorgerà dalle macerie del passato, dalle proprie paure.
I ricordi dell'infanzia e dell'adolescenza, meravigliosi, riaffioreranno.
La figura del padre, indimenticabile, non sarà più quella di un antagonista, ma di colui che ha donato la chiave per il cambiamento ad una giovane donna insicura.
Il passato, tornerà ad essere una terra sicura.


Delicato.
Potente.
Bellissimo.







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