Il quarto giorno parte con una golosa tappa a Lo.
Patria del Formaggio di Lo e luogo dove si trova uno spennacchiato albero che ha dato ristoro a Giulio Cesare! O, almeno, così narra la leggenda! Uau! ;)
Veurne ci accoglie con il suo raccolto centro storico.
La piazza centrale è circondata dai tipici edifici. Non mancano il Beffroi e l'elaborato palazzo del comune.
Man mano che ci avviciniamo al mare il cielo si fa più chiaro. L'aria cambia. La gente aumenta.
Le città costiere sembrano delle Rimini in miniatura.
Negozi di souvenir, salvagenti, cartoline.
Bancarelle piene di conchiglie.
Gelatai.
Ristorantini.
L'unica cosa diversa è la disposizione degli ombrelloni.
I colori chiari.
Le bellissime cabine a righe orizzontali.
Tutto è come lo immaginavo e mi piace tantissimo.
Avrei passato ore ed ore a passeggiare su queste spiagge battute dal vento.
La sabbia tra le dita e il vento nei capelli.
L'acqua gelata.
Le piccole conchiglie bianche.
I bambini vestiti di tutto punto impegnati a costruire castelli.
I genitori sdraiati a guardarli.
Mi perdo in queste visioni dai toni delicati.
E' il Mare del Nord e il modo di vivere il Mare al Nord.
Abbandoniamo le spiagge per dirigerci ad Ostenda.
Città di mare.
Città di porto.
Città.
Mangiamo in un grande parco ricco di laghetti e fontane.
Passeggiamo tra negozi e persone.
Raggiungiamo la grande Chiesa di San Pietro e Paolo.
Si staglia gotica davanti al porto.
Un ponte sospeso congiunge la Chiesa alla Cappella dove è sepolta la prima Regina del Belgio.
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