Secondo libro della serie "Il Club dei Filosofi dilettanti".
Isabel incontra alla gastronomia di Cat un uomo, Ian, che ha appena subito un trapianto di cuore. L'organo, appartenuto ad un giovane, gli provoca dei legeri malori a cui segue la visione di un volto, sempre lo stesso ed un profondo stato di tristezza. Si ipotizza che l’organo abbia conservato una “memoria cellulare” degli ultimi istanti di vita del donatore. Isabel, ovviamente, non puo' resistere alla tentazione di saperne di più su questa vicenda in quanto pensa si possa trattare di un omicidio..
"Le grandi acque non possono spegnere l'amore" J. Ireland
Cat, dopo aver passato del tempo in Italia, torna a Edimburgo e presenta alla zia un bell'italiano alla ricerca del proprio passato che porta Isabel a fare un giro delle Highlands su una Buratti.
"E' un'amica" ribadì Jamie. "La mia migliore amica, probabilmente."
A nessuna donna piaceva sentirsi dire questa frase d aun uomo, pensò Isabel. Anche se loro ti pensano in quei termini, quasi nessuna se lo vuole sentir dire.
E Jamie, il caro Jamie, sta forse diventando qualcosa di più di un semplice amico..
"..Isabel tornò a prepararsi il tè.
Le piaceva mischiare l'Earl Grey con il Darjeeling.
Da solo, il primo pareva troppo odoroso; l'aggiunta del Darjeeling ne alterava il profumo. Fiori e fumo, pensò, e per un momento si chiese cosa bevesse Maria Stuarda.
Fumo e fiori, i sapori dell'esilio, e di una Scozia i cui echi si potevano ancora sentire, di tanto in tanto, nella cadenza di una voce, in un'antica parola scozzese, nell'ombra che passava su un volto, in un gioco di luci."
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