"Primo per bellezza è sempre il cielo,
poi viene il mare, dopo ancora i baci,
il glicine e il suo viola, l’amor fati ,
poi l’onda conclusiva del pensiero.
Ultravioletta monta la marea
sopra la sabbia rimane una medusa,
ributtala nel mare dell’Idea
permetti all’onda di portarti via.
Cogli conchiglie e fanne poesia."
Francesca Genti [dalla Raccolta "Sotto botta"]
Regalo poesie, castagne e cieli stellati.
Qualcuno li apprezza e conserva per anni, qualcuno sorride distratto e passa oltre e qualcuno li ritiene troppo sciocchi e futili per dare loro attenzione.
Regalo stralci di quotidianità, profumi e colori.
A volte ne ricevo e mi si apre il cuore.
Ho fatto un sogno questa notte. Ho sognato ballerini e piccioni infreddoliti sul davanzale di una finestra con le persiane socchiuse. La finestra di un palazzo dai soffitti alti e i pavimenti lucidi. Ho sognato un uomo che vagava per queste stanze e l'ho seguito. Per fortuna era un viso conosciuto. Il viso di colui che riceve le poesie e conserva le castagne. Un tocco di rosso e poi il bianco.
Io son convinta che si debba sempre dire a chi si sogna che lo si è sognato. Ma qual'è il momento giusto per farlo? E' così difficile trovare gli attimi perfetti in cui insinuarsi. La piega del tempo più favorevole a noi. Le parole per dire anche le cose più semplici. Per non far svanire la magia del sogno.
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