Passa ai contenuti principali

"Le notti bianche" Fëdor Dostoevskij





"Era una notte incantevole, una di quelle notti come ci possono forse capitare solo quando siamo giovani, caro lettore. Il cielo era un cielo così stellato, così luminoso che, guardandolo, non si poteva fare a meno di chiedersi: è mai possibile che esistano sotto un simile cielo persone irritate e capricciose?"


Il protagonista di questo "Romanzo sentimentale" è un Sognatore.
I sognatori, si sa, vivono in una loro realtà, hanno pochi amici, passeggiano per le strade, parlano con case e palazzi. Conoscono tutti ma non li nota nessuno. Si fondono con il respiro del mondo.

I sognatori si innamorano di donne che al risveglio spariscono. 
A volte però, la fortuna li porta ad incontrare un paio di occhi, occhi reali.


"Ah, se sapeste quante volte sono stato innamorato in questo modo!..".
"Ma come dunque, di chi?"
"Ma di nessuno, di un ideale, di colei che mi appare in sogno. 
Io in sogno creo interi romanzi."


Il Sognatore incontra Nasten' ka sul lungo fiume.
I ricci scuri di lei, gli occhi colmi di lacrime silenziose lo colpiscono.
Qualcosa si risveglia nel suo cuore.

I due sono attratti l'uno dall'altra.

Passano tre notti a parlare, raccontarsi, conoscersi..


"..io non posso venire qui domani. Sono un sognatore; ho una vita reale talmente limitata che mi capitano momenti come questo , come adesso, tanto di rado che non posso non ripercorrere questi momenti nei miei sogni. Sognerò di voi l'intera notte, l'intera settimana, tutto l'anno. Verrò immancabilemnte qui domani, proprio qui, in questo stesso punto, proprio a quest'ora, e sarò felice ricordando il giorno passato. Questo posto mi è già caro. Ho già due o tre di questi posti a Pietroburgo. Ho perfino pianto una volta nel ricordare, come voi.." 


Notti bianche.

Il Sognatore respira la vita e la realtà..finchè questa non lo travolge, riportandolo nel suo mondo..






"Un sognatore - se è necessaria una definizione precisa - non è una persona, ma, sapete, un essere di genere neutro. Si stabilisce il più delle volte in qualche angolo inaccessibile, come se ci si nascondesse perfino dalla luce del giorno, e quando poi si rifugia a casa, allora si radica al suo angolo come una lumaca, o, almeno, è molto simile in questo atteggiamento a quell'interessante animale che è animale e casa insime, che si chiama tartaruga.."



Commenti

  1. Che incipit!
    Uno dei migliori, sicuramente.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Dostoevskij è unico e dopo aver letto la biografia scritta dalla moglie Anna, mi piace ancora di più!

      Elimina
    2. Sto sbirciando nel tuo Baule pieno di Gente :)
      Uau

      Elimina

Posta un commento