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Orchestre zigane nella Russia di "Mirador. Irene Nemirovsky, mia madre." E.G.



"Andai molte volte a pranzo con gli adulti in magnifici ristoranti, come il Donon, sulla Morskaja: l'argenteria e i cristalli scintillavano sotto i fiotti di luce elettrica e noi assaggiavamo ostriche portoghesi, vini francesi, frutti esotici in ogni stagione.
Quell'anno i miei non trascorsero le vacanze in Francia, contrariamente alle loro abitudini, tanto bene si trovavano a San Pietroburgo. 
Mi condussero nelle allegre trattorie delle isole dove si esibivano le orchestre zigane."






[Foto: IdeaRom]



Incuriosita da questo riferimento trovato nel libro di E.G. ho cercato informazioni prima sulle trattorie di cui si parla nel libro ma, non trovando materiale adatto, ho ripiegato sulla musica che riempiva le serate della famiglia Nemirovsky.

A quanto pare, nella Russia zarista, i sovrani impazzivano per questa musica dai ritmi coinvolgenti e cadenzati. Gli strumenti dominanti sono il violino, la fisarmonica, il cimbalo, il contrabasso e il clarinetto; ma la musica zigana è soprattutto una musica di improvvisazione.

Irene è allo stesso tempo attratta e infastidita da questi suonatori dagli occhi scuri, che le si avvicinano durante l'esecuzione, così diversi dalle persone frequentate abitualmente. Guarda con sospetto le donne, con i bambini appresso alle ampie gonne, così lontane dalla ricercata perfezione agognata dalla madre, Fanny, sempre attenta al proprio aspetto e al giudizio degli altri, così distante dalla propria figlia, vista come una rivale da mettere in ombra.








["Mirador. Irene Nemirovsky, mia madre." Elisabeth Gille]






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