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"L'eterno marito" di Fëdor Dostoevskij






Secondo lui l'essenza di siffatti mariti stava nell'essere, per così dire, "eterni mariti" o, per dir meglio, nell'essere in vita loro soltanto mariti e nulla più.
"Un tal uomo nasce e si sviluppa unicamente per prender moglie e, ammogliatosi, immediatamente si trasforma in un accessorio della moglie, perfin nel caso in cui gli accadesse di avere un suo proprio, incontestabile carattere.
Principale connotato di tale marito è il noto ornamento.
Non essere cornuto egli non può, esattamente come il sole non può non risplendere; ma egli di questo non soltanto non sa mai nulla, ma non può nemmeno mai venire a sapere per le leggi stesse della natura."



Chi ha letto Dostoevskij puo' comprendere quanto sia faticoso scrivere una "recensione" degna dei suoi romanzi. La verità è che qualsiasi cosa legga di questo autore mi crea un turbamento ed una confusione così forti d'aver bisogno di interi giorni per sedimentare.
Anni e anni fa ho lottato un'intera estate con un'edizione di "Delitto e castigo" scritta in caratteri microscopici e divisa in due volumi, nonostante la fatica per tenere il passo con la narrazione l'ho portato a termine e amato profondamente, sono però consapevole di necessitare una rilettura con alle spalle un numero maggiore di volumi dell'autore e la magnifica biografia scritta da sua moglie Anna alla quale attingo per aggiungere dettagli durante la lettura. "Dostoevskij mio marito" è un testo che consiglio a chiunque per ridimensionare l'immagine austera che si ha dell'uomo nascosto dietro ai capolavori. 






"L'eterno marito" è la strana storia del rinnovato rapporto tra un marito tradito e l'amante della sua defunta moglie. Il tutto si svolge nel giro di pochi giorni ma, come accade spesso con la narrazione di Dostoevskij, il tempo si dilata in un turbinio di fatti e misfatti.
Il protagonista ci trascina in un viaggio onirico, delirante e un po' folle fatto di sospetti e ipocondriache convinzioni, inganni, tentati omicidi e giuramenti di eterna amicizia e fedeltà.
Il marito conosce la verità sull'amante? Quell'amante che si fa beffa di lui e allo stesso tempo teme fortemente per la propria incolumità, può davvero dormire sonni tranquilli sotto lo stesso tetto di chi è stato tradito e beffeggiato?

Il finale è magnifico.
Spiazzante, travolgente e divertente nella maniera che solo Dostoevskij sa portare avanti e architettare.
Un gioco di luci e ombre che si dipana pian piano fino ad una conclusione memorabile.




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