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"Il giardino di Elizabeth" Elizabeth von Arnim

Ho appena finito di leggere "Il Giardino di Elizabeth".
La protagonista del libro è proprio lei, l'autrice.




Dopo qualche anno passato a Berlino con il Marito, l'Uomo di Rabbia, viene presa la decisione di sfruttare la residenza di campagna della famiglia. E' Elizabeth, dopo aver scoperto quel luogo incantato, dallo splendido giardino, a fare pressione perchè la famiglia si trasferisca in campagna.

"Questo è più un luogo incolto e selvaggio che un giardino. Per venticinque anni non ha vissuto nessuno nella casa, e tanto meno nel giardino, ed è un posto così incantevole che la gente che avrebbe potuto viverci e non l'ha fatto, preferendo deliberatamente gli orrori di un appartamento in città, dev'essere appartenuta a quella schiera di persone senz'occhi e senz'orecchie di cui il mondo sembra per lo più composto. E senza naso, anche se non sta bene dirlo; ma la maggior parte della felicità che io provo in primavera è dovuta all'odore della terra bagnata e delle foglie novelle."


[Maniero degli Arnim a Nassenheide nel 1860, Collezione Alexander Duncker]

Un giardino che ormai non esiste più ma che lei, una volta presa dimora lì, trasforma e plasma a suo gusto. Giardino luogo di lettura e passeggio, luogo di gioco con le figlie, le Bimbe d'Aprile, Maggio e Giugno. Il privilegio dell'ozio e del coltivare, oltre alla terra, le proprie passioni. L'obbligo della cortesia verso le ospiti che non sembran voler lasciare quel magico luogo. La vita che scorre insieme alle stagioni della semina e della fioritura.


"Com'ero felice! Non ricordo un altro momento di simile perfezione dai giorni in cui, troppo piccola per essere impegnata nello studio, mi mandavano fuori per la merenda delle undici con pane burro e zucchero su un prato tutto fitto di denti di leone e pratoline. Il pane burro e zucchero ha perso il suo fascino, ma i denti di leone e le pratoline li amo ancor più appassionatamente adesso di allora, e potrei mai tollerare di vederli falciare via se non fossi certa che in un giorno o due i loro capini rispunteranno fuori, allegri come prima." 




Cibi che evocano ricordi. Merende dell'infanzia. Profumi. Colori. Sapori.

"In casa c'erano solo la vecchia governante e la ragazza che l'aiutava, così col pretesto di non dar troppo da fare potevo indulgere, per quanto riguardava i pasti, a quello che la mia metà chiama la mia fantasie déréglée, vale a dire pasti tanto semplici da poter essere portati fuori tra i lillà su un vassoio; e ho vissuto, ricordo, di insalate e pane e per tutto il tempo, e di qualche minuscolo piccioncello che compariva di tanto in tanto a pranzo a salvarmi dalla morte per fame, secondo le intenzioni di quella brava vecchia. 
..e crescevo in grazia di giorno e in giorno, anche se da allora non mi è mai più piaciuta. Quanto spesso ora, oppressa dalla necessità di partecipare quotidianamente a tre pasti di quelli che si consumano in sala da pranzo, due dei quali condotti da personale con l'apposito incarico, ritenuto indispensabile alla debita salvaguardia del decoro della famiglia, e tutti e tre invasi e pervasi da tranci di carne, quanto spesso penso ai miei pranzi a base d'insalata, quaranta giorni, e alla beatitudine di starmene da sola com'ero da sola allora!"



 "Il nostro Pastore è una persona interessante, e instancabile nello sforzo di migliorarsi. Sia lui che sua moglie si mettono a studiare ogni volta che hanno un momento libero, e si raccontache lei con una mano rimescoli i budini e con l'altra regga una grammatica latina, essendo naturalmente la grammatica a godere della maggior parte della sua attenzione. Molte Hausfrau tedesche attribuiscono al desinare e ai budini un'importanza capitale, e si fanno un vanto di tenere le parti in vista della loro casaa in uno stato di perenne e immacolata perfezione, e ciò è quanto mai lodevole; ma, vorrei umilmente sapere, non ci sono altre cose anche più importanti? E una vita semplice e un pensiero elevato non sono forse meglio? E tutta quell'accurata preparazione dei cibi e spolverare mobili porta via una terribile quantità di tempo prezioso, e... e piena di vergogna confesso che tutte le mie simpatie vanno al budino e alla grammatica Non puo' essere giusto essere la schiava dei propri penati, e dichiaro solennemente che se mai i miei mobili mi infastidissero perchè hanno bisogno di essere spolverati quando io voglio fare qualcos'altro, e non ci fosse nessuno che potesse togliere la polvere al posto mio, li butterei tutti quanti nel falò più vicino e me ne starei seduta con grande soddisfazione a scaldarmi le punte dei piedi alle fiamme..."

 BUDINO CASALINGO

Rompete 4 uova intere in una casseruola.

Versate 8 cucchiai di zucchero sulle uova e poi sbattetele fino ad ottenere un composto spumoso e biancastro.

Unite la farina (6 cucchiai colmi) e sbattete ancora.

Unite 1litro di latte (intero) poco a poco continuando a sbattere per diluire il composto uovo-zucchero-farina con il latte.

Unite ciò che avete scelto di usare per aromatizzare il budino: vaniglia, cannella, cardamomo o coriandolo.

Mettete la casseruola sul fuoco moderato mescolando continuamente.

Fatelo cuocere fino a quando raggiunge la bollitura.

Fatelo bollire per un minuto.

Eliminate gli aromi solidi.

Versate il budino caldo in ciotoline, e lasciatelo raffreddare.






...preferite il BUDINO AL CIOCCOLATO?

Spezzettate una tavoletta di cioccolato fondente.

Unitela al budino bianco e mescolate fino a che non si sarà sciolta.

Versate anche il budino al cioccolato in ciotoline e fatelo raffreddare.

Una volta freddo mettete il budino a solidificare completamente in frigorifero.




[dalla copertina di "Il giardino di Elizabeth" E. von Arnim - Ed.Bollati Boringhieri]



Consiglio questa lettura tratta da Repubblica:
ELIZABETH LA PRIMA DONNA VITA E BESTSELLER DELLA VON ARNIM, SIGNORA AUDACE DEL ' 900


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