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"Il professore e il pazzo" di Simon Winchester





Dodici ponderosi volumi;
414.825 parole definite;
1.827.306 citazioni esemplificative utilizzate, 
decine di migliaia delle quali offerte dal solo William Minor.
Messi l'uno accanto all'altro,i caratteri 
(tutti composti a mano, in quanto i libri erano fatti con le macchine da stampa tipografica, come si puo' ancora percepire sfiorando la carta inchiostrata delicatamente impressa)
coprono 286 chilometri, ovvero la distanza che separa Londra dalla periferia di Manchester.
Scartando tutti i segni di interpunzione e tutti gli spazi (che, come ben sa ogni tipografo, in fase di composizione portano via lo stesso tempo dei caratteri), 
ci sono ben 227.779.589 tra lettere e numeri.



Questo libro racconta una storia incredibile, intensa ed inaspettata.
E' la genesi di un'opera che ha cambiato la storia della lingua inglese e la vita di moltissime persone. Un lavoro durato anni, coinvolgendo lessicografi, studiosi e semplici appassionati lettori, in particolare i nostri protagonisti: James Murray e William Chester Minor. 




Nella nostra quotidianità diamo così tanto per scontata l'esistenza di vocabolari, dizionari e informazioni fruibili in un nano secondo che la nascita di questi strumenti imprescindibili si perde tra le pieghe della storia e con lei gli uomini e le donne che con passione, fatica e temerarietà hanno portato avanti queste opere mastodontiche.

Il caso dell'Oxford English Dictionary, raccontato con maestria da Simon Winchester, mi ha coinvolta e profondamente commossa. Mi è impossibile resistere al richiamo delle grandi storie ma soprattutto a quello delle più piccole, annidate tra le pagine dei grandi capolavori e ancora possibili al giorno d'oggi, come l'autore puo' dimostrare...

Da leggere e regalare agli appassionati.






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