Vani è una ghostwriter.
Una di quelle davvero brave.
Una cinica, solitaria e scorbutica a cui è capitato il dono dell'empatia. Un'empatia così forte da diventare immedesimazione totale, attraverso l'osservazione di toni, gesti e argomentazioni, fa di lei il sogno e l'incubo di autori e aspiranti tali.
Il suo motto è fregarsene dei premi e delle celebrazioni, osservare il teatro del mondo che mette in scena con le parole scritte per gli altri.
Autori di fama, scienziati, politici e anche una donna che parla con gli angeli! Vani non desidera questo incarico ma il contratto parla chiaro e quindi le tocca mettersi in contatto con le anime celesti... fino a quando l'eterea messaggera sparisce durante una sessione di jogging. In questo frangente si paleserà l'ispettore Berganza. Un poliziotto che sembra uscito da un giallo e coinvolgerà la protagonista in una caccia al rapitore piena di colpi di scena.
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A questo libro non manca nulla. Vani è una protagonista arguta e divertente, le citazioni letterarie abbondano, l'amore impazza e la vendetta verrà servita fredda freddissima. Berganza è un personaggio indimenticabile, aggiunge un tocco in più alla narrazione. Il caso della scrittrice rapita è appassionante.
Mi ha ricordato fin da subito i libri di Alessia Gazzola, la serie con protagonista Alice Allevi, ma con un tocco diverso. Alice è una pasticciona incasinata, Vani è una dura dal cuore tenero con un'intelligenza acuta e brillante. Le uniche cose che mi han lasciata perplessa son state la scelta del titolo e dalla frase che lo segue, trovo che siano estremamente svianti. La verità è che se non me lo avesse consigliato mia mamma, non lo avrei mai letto. Le premesse mi parevano quelle di una storia in cui la solita tizia molla tutto per aprire una libreria o scrivere il libro dell'anno ecc ecc (anche no, grazie) fortunatamente la storia è risultata nuova e coinvolgente, così come la protagonista! Una bella sorpresa!
Consigliato :)
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