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"La parte più tenera" e "Confortatemi con le mele" di Ruth Reichl






Leggere "La parte più tenera" non è riuscito a farmi apprezzare del tutto la scrittura di Ruth Reichl. 
Non sono nemmeno riuscita a scrivere qualche riga a riguardo, perchè le parole non trovavano strada e le idee non erano chiare.
Se mi fossi basata solo sul "mi è piaciuto/non mi è piaciuto" non sarei andata ad ordinare il secondo volume dell'autrice, ma avrei chiuso l'esperienza con un giudizio mediocre. Ho però deciso di darmi una possibilità per comprendere cosa non mi convinceva del tutto nel primo libro.

Il secondo volume parte esattamente da dove si era interrotto il primo.
La comune di Berkeley e un lavoro da critica gastronomica in avviamento.
Il ritmo incalzante mi ha subito coinvolta.
La vita di Ruth e le esperienze che la arricchiscono si fanno molto più interessanti e stimolanti.
Questo libro mette voglia di fare, cucinare, scoprire nuovi sapori e dimensioni del cibo.
Mette a nudo l'umanità di una donna divisa tra un marito assente e intensi amori passeggeri, la vita nella comune di Berkely e le cene in ristoranti stellati, la voglia di viaggiare e la paura di lasciare territori conosciuti, una famiglia strampalata e la voglia.di costruirne una propria, con l'uomo giusto.
Esce fuori quello che nel primo libro non c'era o non son riuscita a cogliere.
La vita vera, la persona che sta dietro le pagine stampate.








"La parte più tenera" sarebbe stato uno stiracchiato  NI,
"Confortatemi con le mele" si rivela invece un SI pieno.








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