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Visualizzazione dei post da giugno, 2015

"Jack & Alice. Ozi e vizi a Pammydiddle" di Jane Austen

In tanti ci hanno provato, ma nessuno ci è riuscito appieno.  Solo Jane Austen può fare il verso a Jane Austen.  Ed è appunto quel che sembra accadere in questo romanzo in miniatura che, è proprio il caso di dirlo, si beve tutto d'un fiato. In effetti, dietro le nuvole di cipria sollevate da signorine ammodo in cerca di marito, nel villaggio di Pammydiddle (come a dire Imbrogliopoli) è tutto un indecoroso sbevazzare, un indugiare tra carte, dadi e balli in maschera. E' come se Jane Austen facesse sfilare i suoi tipici personaggi in una galleria di specchi deformanti. L'esito è impietoso per le sue creature ma esilarante per noi lettori, che in quegli specchi vediamo amplificarsi i loro difetti, i tic e le piccole manie, non a caso sottolineate con tanto di maiuscole assai sornione. In testa a tutti c'è Alice, l'eroina, la donzella di buone speranze all'apparenza ingenua, se non fosse per quelle guance rubizze, che tradisco

Rigatoni alla Carbonara {per quattro persone fotogeniche}

400gr di rigatoni (100gr a testa?!? Con un affronto del genere potrebbe finire un'amicizia) 150gr di guanciale (guai a dire pancetta) 2 uova intere 2 tuorli 30gr di pecorino sale e pepe Tagliate il guanciale a cubetti e fatelo cuocere a fuoco basso in una casseruola antiaderente. Sbattete le uova in una ciotola e mescolatele bene con il pecorino grattugiato e abbondante pepe macinato. Rendetevi conto di cosa state creando e trovate il coraggio per andare avanti. La carbonara si preparar in giorni in cui ci si vuole o molto bene o molto male. Non si puo' fare una carbonara con indifferenza poichè, seppure nella sua semplicità di elementi, rappresenta sempre un evento. Kate Moss a parte. Per me la carbonara ha un grande valore simbolico e insieme ad altri primi piatti ammazzabuonipropositi (pasti dopo i quali si puo' solo andare a svenire sul divano, ammesso sempre che ci si arrivi) appartiene alla categoria dei pasti che si sognano du

Università degli Studi di Milano. Cà Granda.

Un tempo Spedale dei Poveri.  La prima pietra venne posata a metà del '400 per volere di Francesco Sforza,  in seguito alla conquista del Ducato di Milano. Il progetto venne affidato a Filarete, il quale lo lasciò in mano ai suoi allievi che ne fecero una costruzione più vicina al gusto tardogotico lombardo. Un esempio è la meravigliosa facciata con le decorazioni in cotto, lunga circa 300m e perfettamente divisa in due metà, di cui quella di destra risulta essere la più antica, ancora visibile su Via Festa del Perdono. Una volta entrati nel cortile maggiore, ci si trova ad ammirare il lavoro secentesco che sovrappone lo stile rinascimentale a quello gotico, lo stesso che si ritrova nel corpo centrale dell'ingresso. Gli ultimi ritocchi vennero fatti nell'800 e l'Ospedale mantenne la sua funzione fino al 1939, quando la sede di Niguarda accolse i pazienti in degenza in questa struttura. La Sec

"Il Miniaturista" di Jesse Burton

Pensavi di essere una scatola chiusa in una scatola, si dice Nella. Ma il miniaturista  ti vede, ci vede. Questo è un libro che ti cattura e respinge. Il ritmo è incalzante. Il presente, il passato e i misteri danzano nelle strade di Amsterdam, galleggiano sui canali e si rintanano dietro gli usci delle case di ricche famiglie di mercanti. I magazzini custodiscono tesori provenienti da tutto il mondo. I cuori traboccano ma la chiesa e le regole della città arginano i tumulti come le dighe hanno arginato le acque attorno alla città. Nella, giovane moglie di uno tra i più ricchi e stimati mercanti di Amsterdam, passa da una vita semplice e contadina in un paesino di campagna, alla grande città. La troverà fredda e ostile all'inizio ma poi ne scoprirà la chiave, che custodirà vicino al cuore, in un crescendo di eventi. La vita, all'inizio noiosa, la travolge con tutta la violenza delle acque gelide sulle quali in marito naviga attorno al mondo. La cognata

Buon Volo

Eccoli qui. Ormai cresciuti e pennuti. Cinguettanti e Furbetti con i loro occhietti scuri. Gli ultimi sguardi dal nido e poi, durante la notte, il primo volo. Han lasciato un nido vuoto e tanti sorrisi.

Cena al Buio.

Settimana scorsa ho partecipato ad una cena al buio. No, non ho deciso di rimpiazzare il Metà tramite incontri di speed date,  tutto il contrario, dato che alla cena al buio mi ci ha portata proprio lui! "Vorrei che fosse sempre Halloween. Potremmo girare mascherati tutti i giorni. E andare in giro e conoscerci l'un l'altro prima di sapere che aspetto ha ciascuno sotto la maschera." [Wonder - R.J. Palacio] Come saprete, dato che continuo a parlarne, di recente ho letto Wonder (vedi sopra) e, sempre di recente, ho partecipato ad una Cena al Buio, organizzata dall'Istituto dei Ciechi di Milano, per il progetto " Dialogo nel Buio " . Voi direte, bene, ma come colleghiamo le due cose? Semplice! Quando ho letto la frase di cui sopra, ho subito pensato all'esperienza della cena al buio . E' stata una serata incredibile e il buio ha reso tutto ancora più bello! Ora vi racconto.. Sono partita da casa con un'ans

"Lettori si cresce" di Giusi Marchetta

Ti voglio raccontare questo perchè è stato l'inizio di tutto. E se oggi uno scaffale di libri mi ferma per strada, in libreria o nello studio di estranei, è perchè a dieci anni mia madre mi ha portato davanti a uno scaffale molto simile e ha detto:  - Scegli. - Hai detto che volevi un libro vero. Scegli. I grandi leggono i libri. Ero grande anch'io e scelsi. Imparare a leggere era stata la prima grande svolta della mia vita: non dovevo più accontentarmi di ascoltare sotto le coperte le favole del nonno, potevo sceglierle da me e raccontarmele da sola. Un superpotere di cui facevo un uso spropositato: i libri andavano e venivano sullo scaffale, i pomeriggi prendevano la forma della fiaba del momento e la lettura cancellava i tempi morti dell'attesa, rendeva migliore la banalità quotidiana, distraeva dalla tosse di mamma e dalle urla di papà. Mi faceva compagnia, solo questo, e mi sarebbe bastato, credo, per la vita. Che ci fosse dell'altro n

Spaghetti alla San Giuannid

500 g di spaghetti 4 filetti d'acciuga 20 pomodorini a grappolo sale olio evo 1 spicchio d'aglio peperoncino basilico olive nere snocciolate pan grattato Fate rosolare in padella lo spicchio d'aglio con un po' d'olio. Quando sarà dorato, aggiungete una parte dei pomodorini (che provvederete a schiacciare nel corso della cottura), una manciata di olive nere, i filetti d'acciuga scolati in precedenza e asciugati con carta assorbente, un peperoncino tagliato a pezzetti. Sale, quanto basta, e un pizzico di zucchero per togliere l'acidità dei pomodorini. Nel frattempo fate bollire gli spaghetti, aggiungendo all'acqua di cottura un filo d'olio. Scolateli quando sono molto al dente e versateli in padella insieme a qualche pomodorino crudo e al pan grattato. Fate saltare il tutto e servite nei piatti con una foglia di basilico fresco. ["La casa nel bosco" Gianrico e Francesco Carofiglio] Buon primo g

Tre.

Buon Compleanno Paroleinpemtola! Sono tre anni. Tre come i Re Magi e i Porcellini. Tre come non c'è Due senza Tre ed effettivamente è stato così. Quest'anno non mi dilungherò sul perchè e il percome. Quest'anno voglio solo celebrare quest'angolino di vita che mi regala emozioni, fatiche e gioie. Come sapete, amo follemente questo piccolo spazio e posso solo ringraziare tutti quelli che mi leggono, le persone meravigliose che ho conosciuto in questo vasto mondo e le infinite fonti di ispirazione che alcuni rappresentano per me. Spero di arricchire un po' le vostre vite, così come voi fate con la mia. Grazie di Cuore. Camilla

Grande Torta al Cioccolato di Ruth Reichl

Il giorno che Michael mi chiese di preparare una torta per la festa del suo quarantesimo compleanno, non potei dirgli di no: era una cosa che avrei fatto volentieri per qualunque amico. Ma quando mi ritrovai a sbattere insieme cinque chili di zucchero e tre chili e mezzo di burro, iniziai a rendermi conto di che cosa stavo combinando. Avevo preso una decisione. La torta richiese fiumi di cioccolato e dozzine di uova, e quando fu finita mi ci vollero quattro uomini per aiutarmi a caricarla in macchina. Nel vedere la mia creazione avanzare verso di lui, Michael rimase sconcertato. Era più di una torta. Era una dichiarazione d'amore davanti a trecento persone, e tutti e due ne eravamo consci. Per gli strati di pasta: 3 dl e mezzo di Acqua bollente 160 gr + 2 cucchiai di Cacao amaro 1,7 dl di Latte intero 1 cucchiaino e mezzo di essenza liquida di Vaniglia 350 gr di Farina Tre quarti di cucchiaino di Sale 2 cucchiaini di Bicarbonat

"Wonder" di R.J. Palacio

"Quando ti viene data la possibilità di scegliere se avere ragione o essere gentile, scegli di essere gentile" [Signor Browne] Questo è un racconto gentile. Una storia attuale e disarmante nella sua semplicità. Le voci che la compongono sono molto diverse tra loro. I punti di vista e i fatti cambiano quando a raccontare sono Jack, Via, Miranda, Summer, Justin e il protagonista, August.       August è un ragazzo normale.  Fa tutto quello che fanno gli altri, ha un cane, una sorella che gli vuole un mondo di bene, un migliore amico, ama Guerre Stellari e i giochi per computer, i fumetti e i film. C'è una cosa però che non ha mai fatto. Non ha mai frequentato una vera scuola. August ha l'età per iniziare la prima media. Non ha mai avuto degli insegnanti, dei compagni, un armadietto e degli orari di corsi e attività. E' giunta l'ora che questo ragazzino strambo si scontri con il mondo e lo renda un posto m