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Visualizzazione dei post da febbraio, 2014

Treccia Russa da "Mirador. Irene Nemirovsky, mia madre." E.G.

"Partivamo la mattina da una vettura che ci aspettava all'imbarcadero. Facevo fatica ad aprire gli occhi quando il domestico mi portava la cioccolata e le briosce, poichè la sera ero tenuta sveglia dall'eccitazione del viaggio e dal suono delle balalaiche che venivano  strimpellate a tarda notte per i viaggiatori poveri, stipati  in mezzo ai loro fagotti sul ponte inferiore." [Foto: ibalalaika] TRECCIA RUSSA di Trattoria da Martina 10g di lievito di birra 200ml di latte 90g di zucchero (io ne ho messi 130g) 90g di burro 2 uova intere medie 550g farina 00 (compresa quella del lievitino) 1 cucchiaino raso di sale 50gr di burro circa con 2 cucchiai di zucchero per il ripieno [Foto: Trattoria da Martina]  Per il lievitino: in una terrina sciogliere il lievito di birra nel latte a temperatura ambiente. Unirvi la farina a poco a poco fino ad ottenere la consistenza di una pastella densa. A questo punto ricoprite con uno st

Domenica di sole e riflessi a Brivio

Brivio è un piccolo borgo affacciato sul fiume Adda. Perfetto in una domenica di sole. Dove i riflessi sembrano quelli di uno specchio. Le papere folaga nuotano controcorrente. Le persone si crogiolano al sole. Meraviglia.

Una domenica di sole a Montevecchia Alta

Quanto sono belle le giornate di sole. Quelle che profumano di primavera. Calde. Colorate. Le montagne a portata di sguardo. I primi fiori tra le foglie secche dell'inverno. Le persone sorridenti. La mente libera.

Aria di primavera.

Il giardino si sta risvegliando. Il sole è tornato. I bulbi stanno buttando fuori le prime foglie. Margherite e violette spuntano timide in mezzo al prato. Sugli alberi si vedono le punte verdi delle gemme. Primavera. Primavera fuori. E dentro?

"Io prima di te" di Jojo Moyes

Questo libro è bello. Bellissimo. Entra dentro e muove ogni particella del cuore. I protagonisti sono di quelli che rimangono nella memoria. Le emozioni sulla pelle. Che dire? Un libro che ho divorato in pochissimi giorni. Mi sono emozionata, ho riso, ho pianto e non mi sono ancora rassegnata alla sua conclusione. Sarà che mi ha ricordato una persona. Emozioni passate. Domande. Dubbi. Ha smosso qualcosa di cui mi ero dimenticata. Non mi va di raccontarlo. Ho paura di rovinarne la bellezza. Quello che mi ha trasmesso. E' così anche quando mi succede qualcosa di bello. Raccontarlo, a volte, lo sciupa. E allora me lo tengo stretto. Leggetelo. Questo è il mio consiglio. Lasciatevi trasportare dalle emozioni. [www.jojomoyes.com]

Tagliatelle alle Ortiche da "Manuale di Cucina Sentimentale" M.L.

 "Ci sedemmo e non appena iniziammo a servirci, capimmo che la giornata di Cecilia era stata interamente dedicata alla preparazione del menu della serata. Ovviamente vegetariano. Da quando conoscevamo Cecilia, io e Agata avevamo capito che anche i vegetariani sapevano godersi la vita e non erano tutti tristi e noiosi. Tagliatelle alle ortiche, focaccia con i fiori di sambuco, crema di peperoni ghiacciata, riso Venere con piselli fave aneto e calendula, polpettine di tempeh e gomasio su erbette di campo, morbido seitan in pizzaiola con germogli di rapa rossa e patate al limone, sablée alle nocciole con fragole e latte di soia e gelato al basilico. Tutto rigorosamente biologico, o coltivato da un amico, un amico di un amico, o un amico di un amico di un amico che usava prati- che agricole conformi agli schemi di Cecilia. Non paga, aveva preparato una decina di vasetti di una squisita marmellata di fragole e lime, già pronti in due confezioni regalo con scritto sopra il

Tartellette alla fragola da "Ogni istante di me e di te" A.C.

Mise le monetine nella vaschetta di ottone e prese il biglietto, poi attraversò il portillon automatico e scese le scale nella galleria piastrellata di bianco. Era l'ora in cui sua moglie Yvonne, che trentatrà anni dopo sarebbe diventata mia nonna, preparava la cena e il suo primogenito, che da grande doveva diventare mio zio Michel, giocava con il trenino di latta nel trapezio dorato che il sole disegnava sul parquet della sala.  Lèon si immaginava già la loro gioia nel vedere le tartelle alla fragola e si cullò nella speranza che almeno quella sera avrebbe preso una piega piacevole.  Tartelle alla fragola di Alessandro Guerani   300gr. di fragole 200 gr. di zucchero 115 gr. di mascarpone 2 cucchiai di zucchero a velo 2 cucchiai di mandorle 400 gr. farina 00 200 gr. di burro sale latte Per prima cosa preparate le fragole come se faceste la marmellata, quindi tagliatele a fette (tranne 12 che terrete per guarnire le tartellette) e mischiatele c

Un uggioso pomeriggio al Lago di Alserio

Ci sono luoghi, spesso vicino a casa, che ci aprono cuore e mente. Luoghi dove pensare, passeggiare, respirare. Uno di questi, per me, è il Lago di Alserio. I riflessi delle montagne, le foglie di nienfea a pelo d'acqua, le papere folaga. Nere con il becco bianco. Qui, sono diventate le mie papere preferite. E le ho cercate in giro per il mondo. Le ho ritrovate in Olanda, in Belgio e in molti altri laghi italiani. Un segno. Un qualcosa che vogni olta mi riporta a casa. Ci sono luoghi, belli anche in pomeriggi uggiosi. [Ottobre'13]

Pancake alla Nutella da "Per dieci minuti" C.G.

"Ah, ecco. Vai avanti con quella follia dei dieci minuti?" "Stavo appunto pensando a che cosa fare, oggi." "E prepara delle pancake, tesoro!" "Ma se non so nemmeno mettere a bollire l'acqua per un piatto di spaghetti!" "Appunto. Non devi fare qualcosa che non ha mai fatto? Forza. Internet è pieno di siti di ricette anche per incapaci come te." Rodrigo sta notte aveva un concerto, rientra verso le quattro e mi troa ancora sveglia, in cucina, a fissare un piatto. "Che fai?" "Guardo questi pancake." "Forse non sono fatti esattamente per essere guardati." "Ma mi sembrano stupendi..." "Che hanno di particolare?" "Li ho fatti io." "Giura." Nel frigorifero di Chiara c'è solo luce è un tormentone che ha inentato proprio Rodrigo. Ed è ero. Anzi,  era vero:  perchè oggi ci sono quattro uova, un pan

"Il bizzarro incidente del tempo rubato" di Rachel Joyce

Il titolo originale di questo romanzo è "Perfect". Perfetto. Anzi, stando alla storia, Perfetta. Una scelta più che azzeccata. Peccato per questa abitudine italiana di cambiare titoli a libri e film. Rendere più appetibile qualcosa non dovrebbe stravolgerne il significato. "Il bizzarro incidente del tempo rubato" avvicina il libro al precedente "L'incredibile viaggio di Harold Fry". E lì si che il viaggio aveva dell'incredibile. Qui invece il minimalismo di "Perfetta" sarebbe stato perfetto. Ma veniamo al libro. Un intreccio complicato di storie si snoda tra le pagine. Man mano che ci si immerge nella lettura, iniziano ad insinuarsi dubbi e paure. Si urla a quel personaggio di stare attento. All'altro di smetterla. Invano. Di bizzarro in questa storia non c'è nulla. O forse si. Che ruolo ha in tutto questo Andrea Lowe? Personaggio secondario. Sfiora i protagonisti

Ratatouille dal libro "Ogni istante di me e di te" con personalissime ispirazioni disneyane!

"Adesso tu torni a casa, stellina mia, va bene? Vedi di farcela per cena, che stasera c'è la ratatouille." [Foto dal film Disney - Ratatouille] Confit Byaldi - Ricetta originale di Thomas Keller Per la piperade: 1/2 peperone rosso, senza semi e coste bianche 1/2 peperone giallo, senza semi e coste bianche 1/2 peperone arancio, senza semi e coste bianche 2 cucchiai di olio evo 1 cucchiaio di aglio tritato 1/2 cup (60 gr circa) cipolla gialla finemente tritata (va bene una cipolla media ) 3 pomodori (peso totale circa 300 gr), (i pomodori vanno spellati, senza semi e affettati finemente, conservandone il succo) 1 rametto di timo fresco 1 rametto di prezzemolo ½ foglia di alloro Sale grosso Per le verdure: 1 zucchina grande (circa un etto e mezzo) affettata in rondelle sottili 1 melanzana lunga e stretta (stesso peso circa) affettata in rondelle sottili, 1 zucchina gialla (stesso peso) affettata in rondelle sottili 4 pomodori tip

Biscotti alla mandorla da "La villa degli aranci fioriti" J.H.

La mandorla, portata in Sicilia dagli antichi greci. Il frutto dev'essere turgido e oleoso... Le mandorle erano perfette per gli spuntini di metà mattina. C'erano i confetti alla mandorla (bianchi per il matrimonio, verdi per il fidanzamento, rosa e celesti per le nascite), le mandorle tostate e i biscotti alla mandorla. I boccioli profumati dei mandorli erano i primi ad arrivare e i primi ad andarsene. I petali cadevano a fine febbraio come una nevicat tardiva. I frutti si raccoglievano solo a fine estate; fino ad allora rimanevano sui rami, protetti dai gusci duri, riscaldati dal sole, inumiditi dal proprio olio.  [...] Tess adorava i biscotti alla mandorla, quando era piccola. Mescola farina di mandorle, zucchero, miele, albumi. Il segreto è nella consistenza. Usa la pazienza, la pazienza del mandorlo. Sentila con le dita, con il cuore. Se l'impasto è troppo duro, allora aggiungi altri albumi, se è troppo molle altra mandorla. Allora,

"La donna del piano di sopra" di Claire Messud

Noi abitiamo sempre al piano di sopra. Non siamo le pazze in soffitta: quelle ricevono parecchia attenzione, in un modo o nell'altro. Siamo le donne tranquille in fondo al corridoio del secondo piano, quelle che non sgarrano mai con la spazzatura, quelle che sorridono e salutano allegramente sulle scale, e che, dietro la porta chiusa, non fanno mai rumore. Nella nostra vita di tranquilla disperazione, noi siamo le donne del piano di sopra, con o senza un maledetto soriano o un fastidioso labrador saltellante, e neanche un'anima si accorge che siamo furiose.  Siamo invisibili. Credevo che non fosse vero, o che non lo fosse per me, ma ho scoperto che non faccio eccezione. Il problema adesso è come gestire qull'invisibilità, come usarla, come renderla incendiaria. Oggi in treno ho finito "La Donna del piano di sopra". Aevo grandi aspettative verso questo libro. Non so perchè. Saranno state le recensioni lette qua e là. La bellissima c

Ricette tramandate, la vecchia Agenda della Mamma e la Torta di Riso da "Manuale di Cucina Sentimentale" M.L.

Io ero andata a trovare mia madre per aggiornarla sulla settimana più turbolenta della mia vita. La trovai che stava facendo la torta di riso. Conoscevo a memoria quei suoi gesti sempre identici: apriva lo sportello dell’armadietto della sua cucina, e tirava fuori un’agenda del 1979, l’anno in cui i miei genitori si erano sposati. L’agenda in pelle marrone, ormai non aveva più pagine libere perché in ogni giorno era stata scritta una ricetta, e in più in ogni pagina erano incollati ritagli, vecchie bustine di lievito con impresse ricette, brandelli di riviste femminili con consigli di economia domestica, cartoncini di confezioni di pasta con ricette. Un tripudio di ricette, scritte con diverse calligrafie, quelle di mia madre giovane e appena sposata, di mia madre frettolosa che si appuntava una ricetta vista in tv, e di madre per la quale il tempo era passato. Poi c’erano quelle in prestito, scritte su foglietti a righe o di vecchi bloc-notes, e tutte avevano un nome di donna.

"Il braccialetto della felicità" di Melissa Hill

Questo è un romanzo che ti si appoggia leggero sul cuore. Una storia d'amore, amicizia e ricordi. Holly lavora in un negozio di vestiti usati chic. Svuotando una scatola di abiti trova un braccialetto della fortuna. Uno di quelli pieni di pendagli. Ricordi di avvenimenti diversi. Custode di una vita. Simile al suo. Ma più pieno. Che fare? Holly non ha dubbi. Il braccialetto deve tornare dalla legittima proprietaria. Inizia così l'indagine di Holly e suo figlio Danny. Di Carole, la propietaria del negozio di abiti usati. Della sua migliore amica Kate. E di tanti altri. La storia del braccialetto si dipana man mano che i pendagli trovano una collocazione. Pezzi di una vita. Eventi. Sogni. Basta interpretarli nel modo giusto. Cosa porterà ad Holly questa ricerca? Moltissimo. Scoprirà che qualcuno sta cercando il braccialetto. E lei. La ragazza dai capelli rossi. Quella da incontrare. Quella perfetta Quella che non crede più nell'amor

Passeggiando per Bergamo Alta

Gennaio. Domenica di sole. Gita? Perchè non lasciarsi cullare dalla calma bellezza di Bergamo Alta? Noi siamo saliti a piedi, da una delle tante viette in salita.  In alternativa, c'è sempre la bella funicolare. E ci siamo riempiti gli occhi di meraviglia.