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Visualizzazione dei post da 2013

Antipasti per il Capodanno Russo - Beliashi - da "Mirador. Irene Nemirovsky, mia madre." E.G.

" Festeggiammo dunque il Capodanno russo a Odessa. Mia nonna, la dolce Bella, aveva organizzato per bene le cose. Ci fu un grande banchetto preceduto da zakuski innaffiati di vodka - salmone, caviale, storione affumicato, cetrioli salati, pasticci di ogni tipo - e costituito da una sfilza di piatti che mescolavano la cucina tradizionale ebraica a quella francese e a quella russa - capra farcita alla kulebiaka passando per la pollastra alla Enrico IV - con una serie di vini coronata da parecchie bottiglie di champagne, che bevemmo, come voleva l'uso, fredde a tal punto che, quando le stappavamo, aghi di ghiaccio tintinnavano sul cristallo dei bicchieri." [Foto: TheMaritimeGallery] Gli "zakuski innaffiati di vodka" di cui si parla nel libro sono degli Antipasti misti. Ho trovato moltissime ricette sparse qua e là ma, la raccolta più completa, a mio parere, è quella fatta da  Nicole e tratta da "Il grande libro della cucina russa&q

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Iniziare il 31 Dicembre alle cinque di mattina. In cucina. Alla luce calda della lampada. Fuori tutto buio. Nessuna finestra illuminata. La luce dell'alba ancora lontana. Da cosa cominciare? Dalla fine! Il tiramisù  sarà la perfetta e dolce conclusione della cena di questa sera. Cena dell'ultimo giorno dell'anno. Anni fa avrei iniziato a sproloquiare su cose passate e cose future. Quest'anno non ne sento il bisogno. Sarà che il lavoro degli ultimi giorni mi ha davvero prosciugata e la stanchezza mitiga certe emozioni. Sarà che ho ancora un sacco di momenti stampati nella mente, come se fossero appena passati. Non lo so. Sarà che, in modo imperfetto e strambo, sto bene? Ecco quindi il mio augurio. Trovate il bello in ogni piccola cosa. C'è sempre, basta solo andare oltre la superficie. Sorridete (non solo perchè vi obbligano da contratto!) fa bene ed è contagioso. Siate gentili  (in questi giorni di lavoro nataliz

"Venivamo tutte per mare" di Julie Otsuka

"Sulla nave avevamo con noi, dentro bauli, tutto quello che ci sarebbe servito per la nostra nuova vita: kimono di seta bianca per la nostra prima notte di nozze, kimono di cotone colorato da indossare tutti i giorni, kimono di cotone tinta unita per la vecchiaia, pennelli da calligrafia, grosse barrette di inchiostro nero, sottili fogli di carta di riso sui quali scrivere lunghe lettere a casa, miuscoli budda di ottone, statuette d'avorio del dio volpe, bambole con quali dormivamo dall'età di cinque anni, sacchetti di zucchero grezzo per comprare favori, trapunte do stoffa a colori vivaci, ventagli di carta, manuali di conversazione inglese, scarpe di seta a fiori, lisce pietre nere del fiume che scorreva dietro casa nostra, una ciocca di capelli di una ragazzo che una volta avevamo toccato, e amato, e al quale avevamo promesso di scrivere pur sapendo che non l'avremmo mai fatto, specchi d'argento che ci aveva regalato nostra madre, le cui ultime parole c

Amore e odio. E Kobo fu!

Dopo tentennamenti. Dissertazioni. Odio. Amore. E' arrivato Kobo. L'ho trovato sotto l'albero. [ Perchè da sola non avrei mai tradito le pagine di carta.] Avvolto in una bella carta argentata. Custodito in un morbido guscio rosso. Sembra un'agenda. E' leggero. Piccolo. Chiaro. Ho scandagliato il mondo degli ebook per la mia tesi. Affascinata. Terrorizzata. Non sono ancora pronta ad abbandonare la carta. Ho subito scaricato qualche ebook gratuito dal sito del Progetto Gutenberg e da Liber Liber. La maggior parte sono classici della letteratura mondiale. Avere tutto questo sapere nel palmo di una mano è strano. Eccitante ma terrorizzante. Sul comodino, la pigna di libri che aspettano di essere letti, mi guarda torva. Sono la mia scorta per le prossime settimane. Per il letto, il divano e le colazioni solitarie. Kobo farà la prima uscita domani. In treno. Verso il lavoro. Ci vorrà un po' di tempo per abbondare la diffidenza e fa
Pensai che in certi momenti occorre prendere decisioni forti e dunque si ha bisogno di sapori forti. Fare una carbonara in una cucina praticamente vegana non era semplice, ma, per la prima volta in vita mia, improvvisai. Non c’erano le uova, non c’era il guanciale né la pancetta. Presi dei peperoni gialli, li abbrustolii in padella e li spellai, poi li frullai per ricavarne una crema, il colore era quello delle uova, pensai. Nel frattempo buttai gli spaghetti di soia nell’acqua bollente ed ebbi un’illuminazione: da qualche parte doveva esserci. Frugai nel frigorifero e dietro panetti di tofu, seitan, radici, germogli, la trovai, subdola, che stava lì come se ci aspettasse: la mortadella! Quella che Cecilia teneva nascosta per la sua SPM e che per le prossime settimane non le sarebbe servita. Decisi di abbrustolirla. Gli spaghetti erano cotti, li scolai e li condii con la crema di peperoni e formaggio, formai dei nidi e sopra ognuno misi delle striscioline di mortadella abbr

"Acquanera" di Valentina D'Urbano

Secondo libro di Valentina D'Urbano. Creatrice di personaggi complessi. Intensi. Acquanera è abientato in un piccolo paese. Aggrappato ad una parete rocciosa. A picco su un lago. Freddo. Pericoloso. Tre donne. Anzi, quattro. Generazioni di una stessa famiglia. Elsa. Ragazza arrivata al paese non si sa da dove. Accolta da Clara Castello. Vedova dalle capacità curative legate a piante e stagioni. Le tramanderà il sapere lasciando che, col tempo, prenda il suo posto nella comunità. Cercata per le sue capacità. Allontanata per le sue premonizioni. I sogni legati all'acqua, al lago e alle persone. Alla morte. Onda. Figlia di Elsa. Figlia del lago. Selvaggia. Legata ai boschi e alla natura aspra delle montagne. La vista che va oltre la morte. La capacità di parlare con i defunti. Riappacificarli. Guidarli. Dare loro una voce. Fortuna. Figlia di Onda. Cresciuta da Elsa. Rifiutata dalla madre. Emarginata, nonostante non manifesti poteri pa

Belgio'13 [Giorno #5-6] BRUXELLES street art!

Più o meno famosi. Più o meno precisi, belli, innovativi. Ecco un po' di street art made in Bruxelles! ;)
"Nelle giornate di attesa, fuori dalla finestra è sempre buio." [Banana Yoshimoto] Ci sono momenti d'attesa. Spesso seguono a chiamate fuori orario. Voci concitate. Partenze in tutta fretta. Spesso qualcuno rimane a casa. In attesa. Sono quei momenti in cui pensi a mille cose. Quelle che avresti dovuto fare e non hai fatto. Quelle che avresti voluto fare. Quelle che hai fatto. I ricordi. I sorrisi. Pensi a chi è uscito di corsa. Lasciando a metà la cena. Portandosi via quella borsettina di carta riempita da te. Piena di cose che potrebbero servire. Giornali. Fazzoletti. Acqua. Viveri di conforto. Pensi a quando torneranno. Stanchi. Affamati. Tristi. Speranzosi. Non lo sai. Allora apri l'armadietto della cucina. Inizi ad allineare gli ingredienti. Pesarli. Unirli. Mescolarli. Inforni la torta. Classica. Soffice. Ci hai messo le gocce di cioccolato. Hai tritato mezza bar

Belgio'13 [Giorno #5-6] best of BRUXELLES

Bruxelles Città indipendente dalla divisione belga tra nord e sud. Cuore antico, quartieri multietnici, musei interessantissimi e modernità fusi in un amalgama perfetto.

Pasta Frolla scozzese da "La cucina degli ingredienti magici" J. McHenry

"E' la ricetta di nonna Damson.  [...] A Natale faceva sempre la pasta frolla, era come una macchina ormai. La guardavo e non cambiava mai niente. Un'infornata dopo l'altra, decine e decine di biscotti. So che la ricetta è stata scritta da Amanda, con la sua bella calligrafia infantile, su un cartoncino che sta sugli scaffali in cucina. Me lo ricordo perchè è stato il suo primo e ultimo contributo a un progetto di ricette per cui ha subito perso interesse. Ma non mi serve. Ho fatto infinite variazioni di questa ricetta. Rombi di pasta frolla al tè speziato, quadratini di pastafrolla all'acqua di rose, sandwich di pasta frolla al cacao con nutella. Ma stasera, in onore della nonna Damson, faccio la sua. [...] ..mi vengono una decina di spicchi di pasta frolla perfetti per forma, dimensione, sapore. Caldi e teneri. Con un bicchiere di latte freddo sono deliziosi. Mentre la pasta frolla si scioglie sulla lingua, si sente la rotondità d

"L'incredibile storia di Soia e Tofu" di Pallavi Aiyar

Fuori dal cortile c'era il Mondo. "Il Monnndo!" Perfino il suono della p arola era elettrizzante. Riempiva la bocca, aveva il sapore dell'avventura. I gatti più vecchi trascorrevano tutti i giorni ore e ore in giro per il Mondo, stringevano nuove amicizie, vincevano combattimenti, cacciavano prede e tornavano con storie di topi dai baffi lunghissimi e di cani pechinesi dal muso schiacciato che mi colmavano di una curiosità quasi incontenibile. Noi gattini invece eravamo confinati in cortile. Non riuscivamo ancora a scavalcare l'alto muro di cinta, e comunque le nostre madri preferivano averci accanto. Quello che più desideravo ea essere abbastanza grande per andare a spasso con gli adulti e pregavo per avere il permesso di uscire con i miei cugini gia cresciuti. "Devi avere pazienza, piccolo mio", diceva ma'. Ovviamente il problema era che non ne avevo per niente. Questa è la storia di Soia e To

Belgio'13 [Giorno #5] Gent on boat!

Il nuovo giorno ci conduce a Gent, Gand in fiammingo. Le guide consultate suggeriscono di vedere questa città dai suoi canali, per averne una migliore e diversa visuale, così scegliamo la compagnia di navigazione che più ci ispira e ci imbarchiamo per il tour acquatico di Gent!

Zuppa toscana di fagioli, pane e cavolo nero da "L'arte perduta della gratitudine" A.McC.S.

Fece un altro bel respiro e ricominciò a camminare. Ora era arrivata davanti alla caffetteria del National Trust of Scotland, sul lato sud di Charlotte Square. Proprio quello che ci voleva: il National Trust era sinonimo di stabiltà, ragionevolezza e rispetto del passato. Era un istituto che si occupava di castelli, giardini e tratti di costa. Richiamava alla mente la pace e la tranquillità, e Isabel decise che avrebbe preso una zuppa - non c'era niente di meglio per consolarsi - con un paio di panini e magari un bicchiere di vino. [...] Isabel diede un'occhiata al menu.  C'era la zuppa toscana, con i fagioli. "La zuppa di fagioli" fece per dire, ma venne interrotta bruscamente da Minty. RIBOLLITA TOSCANA da DonnaModerna 400 g di cavolo nero 450 g di fagioli cannellini lessati con un pezzetto di cotenna di prosciutto (conserva l'acqua di cottura) 1 carota 2 pomodori maturi 1/2 porro 2 cipolle 1 costa di sedano

Conti e Contesse a Palazzo Borromeo

Oltre al meraviglioso parco Borromeo, la città di Cesano Maderno, custodisce anche una splendida dimora seicentesca. Ricca di affreschi e soffitti a cassettoni finemente decorati, simboli e personaggi che ci accompagnano nelle varie sale. Sale boscose, sale ricche di cortigiani, sale che si affacciano sul parco e conducono alla bella terrazza che si affaccia sia sul cortile interno che sui giardini. Le possibilità di visita sono molteplici e approfittarne è sempre una nuova scoperta. "Bartolomeo III, al di là della sua indiscussa importanza politica, era uomo di grande cultura ed essa non solo lasciò la sua impronta sulle personali scelte di vita, ma, con sicura determinazione, caricò di valori e significati pregnanti il complesso cesanese che, fatto estremamente positivo, essendo sempre rimasto (salvo un breve periodo nell’ottocento) nel corso dei secoli successivi di proprietà dei Borromeo Arese per poi essere acquistato dall’Amministrazione comunale di Cesano Madern
"Come una fune, ho teso l'anima sul precipizio e vi ho fatto l'equilibrista, giocoliere di parole. [V.Majakovskij] Oggi mi sento così. Giocoliere di parole. In equilibrio su un precipizio. Quanto sarà alto? Farà male la caduta? Non lo so. Il solo pensiero mi blocca. E sto lì. Ferma. Mi guardo avanti. Mi guardo indietro. Mi ripeto che non devo guardare in basso. E piano. Piano. Avanzo. In precario equilibrio. Confortata dalle parole. Da sempre. Rifugio.

"Open" di Andre Agassi

"Sono come una racchetta da tennis alla quale ho cambiato quattro volte l'impugnatura e sette volte le corde: è esatto dire che è la stessa racchetta? Eppure, in fondo a quegli occhi, riesco ancora a scorgere il ragazzino che proprio non voleva lasciar perdere, il ragazzino che ha lasciato perdere varie volte. Vedo il ragazzino che odiava il tennis e mi chiedo come quel bambino dalla zazzera dorata vede quest'uomo calvo, che continua a odiare il tennis, eppure ancora gioca." Quello che ti colpisce di più guardando la foto sulla copertina del libro sono appunto gli occhi. Una limpidezza dai riflessi ambrati quasi ipnotica. Il resto lo fa il testo. Ho divorato questo libro. L'ho letto in qualsiasi ritaglio di tempo. E ho pianto. Ho riso. Mi sono emozionata. Ti mette addosso una gran voglia di vivere e di lottare. E' un libro che non si puo' raccontare.  E' la storia di una vita,con i suoi momenti bui e gl

Patate dauphinois di Jamie da "L'arte perduta della gratitudine" A.McC.S.

Jamie annunciò che quella sera avrebbe cucinato lui: capesante con fagiolini e patate dauphinois. Isabel, che gli aveva insegnato a preparare le patate gratinate, ne fu compiaciuta. Jamie ne andava fiero. "Nella mia orchestra non c'è nessun altro capace di fare le patate dauphinois" disse, poi aggiunse: "Che io sappia". Patate alla Duphinois da DonnaModerna 1 kg di patate 2 spicchi di aglio 2,5 dl di latte 50 g di burro mezzo l di panna fresca pepe nero di mulinello sale Sbucciate le patate, lavatele e tagliatele a fette sottili (circa 3 mm di spessore). Spellate gli spicchi di aglio, tagliateli a meta e sfregateli generosamente sul fondo e sulle pareti di una pirofila o di una teglia che vada in forno. Imburrate la pirofila e disponetevi le fettine di patata a strati regolari, sovrapponendole leggermente e spolverizzando ogni strato con poco pepe macinato al momento. Scaldate il forno a 220°. Mescolate la p

Uova strapazzate ai funghi da "L'arte perduta della gratitudine" A.McC.S.

Attraversò la stanza ed andò ad aprire le tende e la camera fu inondata dalla luce del mattino. "Ti preparo qualcosa di speciale per colazione" disse. Lui si mise a sedere e prese la tazza di te che gli aveva portato. "Funghi" disse. "E uova strapazzate con un po' di olio di tartufo...non tanto, solo qualche goccia." "E poi?" "Una tazza di caffè Giamaica con il latte bollente. Non riscaldato al microonde, ma nel pentolino." Uova strapazzate ai funghi  da lospicchiodaglio 4 funghi champignon di medie dimensioni 1 cucchiaio di olio extravergine di oliva 1 spicchio di aglio 100 ml di vino bianco secco Sale 4 uova di gallina Pepe nero macinato al momento 1 sottiletta 1 cucchiaio di latte 2 fette di pane casereccio tipo Altamura o toscano o altro a piacere 20 g di Parmigiano Reggiano Erba cipollina Pulire i funghi eliminando la parte terrosa del gambo con le radichette e sciacquarl

Perchè amo l'Autunno

Bacche di agrifoglio già rosse. In attesa della prima neve :)