Il Caffè babilonia doveva aprire entro cinque ore.
Cinque ore!
E a Bal-li-na-croag, la nuova cittadina di cui a stento riusciva a pronunciare il nome, figurarsi a scriverlo.
Un intero villaggio pieno di gente che sarebbe venuta ad assaggiare i suoi piatti con sguardi interrogativi e lingue curiose. E, al contrario dei suoi precedenti incarichi in cucina, stavolta sarebbe stata lei la responsabile di tutto.
Passato. Presente. Futuro.
Speranza. Famiglia.
Voglia di fare.
Lotta al pregiudizio.
Integrazione. Amore.
Cibo.
In questo libro si condensano molti temi attuali.
Tre sorelle di origine iraniana si trasferiscono in un piccolo paesino irlandese.
Aprono un caffè dove cucinano piatti della tradizione persiana.
Dopo un inizio carico di diffidenza, si crea intorno al loro locale caldo ed accogliente, una cerchia di affezionati clienti e amici. Ovviamente, il nuovo porta sempre paura e scompiglio, soprattutto nelle menti di vecchie zitelle e piccoli avidi imprenditori locali. I pettegolezzi non mancano ma loro proseguono sorridenti e caparbie nel progetto. Nessuno in paese sa che la condizione in cui Layla, Bahar e Marjan hanno dovuto lasciare il loro amato paese, gli eventi che le hanno colpite e il passato che incombe ancora sui cuori ammaccati, rende piccoli e superabili gli inconvenienti che la vita quotidiana al Caffè Babilonia porta con sè.
Una calma serena gioia e una grande speranza verso ciò che sarà.
Accompagnata da aromatico tè e gustosi piatti tradizionali, Marjan dipana il gomitolo della storia attraverso le sue ricette.
Piacevolissimo.
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