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"La mia Londra" di Simonetta Agnello Hornby







Per godersi Londra non c'è infatti alcun bisogno di essere un intellettuale, 
basta avere una mente aperta e curiosa. 

Osservare Londra e i suoi abitanti porta alla scoperta di piccole gemme segrete, che si offrono soltanto a chi sa cercarle e che mi hanno permesso di godere al massimo della mia città di adozione e di aumentare il godimento della vita in generale.




Londra, attraverso gli occhi e le esperienze di Simonetta Agnello Hornby, è ancora più bella.

Ho iniziato questo libro qualche giorno dopo essere tornata in Italia.
Se lo avessi letto prima di partire, avrei probabilmente aggiunto qualche angolo nascosto al mio vagare.
Leggerlo, con calma, una volta tornata a casa, mi ha dato la possibilità di passeggiare di nuovo lungo il Tamigi, di riflettere sulle bellezze e sulle contraddizione di una città grande e multietnica. Un città dove puoi sempre tornare, per scoprire qualcosa di nuovo. Una città dove puoi essere te stesso e dove l'altro non mette paura.





A fare da introduzione ad ogni capitoletto c'è una citazione di Samuel Johnson, personaggio molto caro all'autrice, del quale vengono riportate chicche e argute osservazioni.
E' il nostro Virgilio che accanto a lei, ci guida in una visione diversa di questa meravigliosa città.





Il 20 Settembre 1777 alle soglie dei settanta, Jhonson rispose al suo biografo James Boswell, un giovane avvocato di Edimburgo, che gli chiedeva se avesse mai desiderato lasciare Londra: No, Sir, when a man is tired of London, he is tired of life; for there is in London all that life can afford. Sir, you find no man, at all intelectual, who is willing to leave London.





Un viaggio.
Una vita.
Un paese.


Un libro godibilissimo.

Mette il sorriso, la voglia di partire e di fare mille cose!







Caro amico, togliti dalla mente la frase "io non ci riesco".
[S.J.]








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