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"Il ladro di libri" di A. Tota e P. Van Hove





Daniel Brodin è un giovane studente di legge nella Parigi dei primi anni '50. Mantenuto dalla famiglia e ospite di parenti che vivono in città, segue le lezioni ma cova nel cuore ambizioni letterarie.
Legge molto, da sempre.
E ruba libri, quando riesce a non farsi beccare.
E' proprio durante la fuga da un libraio arrabbiato che si imbatte in quelli che lo introdurranno alle avanguardie letterarie e culturali dell'epoca. Un gruppo eterogeneo e vizioso di artisti.




Daniel farà di tutto per entrare nel gruppo e mostrarsi per quello che ancora non è, uno scrittore, un artista, un antagonista della borghesia da cui, invece, proviene.

Troverà un ambiente prima affascinante e poi sempre più falso e ipocrita. Vi si tufferà e toccherà il fondo della vita e di se stesso, per poi rinascere, nel finale, completamente rinnovato e forse un po' meno bugiardo!





Una storia di cambiamenti e avventure.
Un tratto particolare che si presta moltissimo all'ambientazione parigina e agli anni del racconto.
Un protagonista bugiardo, volubile e incostante ma al quale ci si affeziona e per il quale si spera il migliore dei finali.

Particolare!




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