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"La mia vita fatta in casa" di Molly Wizenberg






Tutto cominciò quand'ero una studentessa del primo anno di superiori. 
Eravamo tutti e tre seduti a tavola per cena, 
quando mio padre alzava la testa dal piatto e diceva: 
"Sapete, in questa casa si mangia meglio che nella maggior parte dei ristoranti".

Lo strano piacere ce riusciva a ricavare dalle cene in famiglia mi imbarazzava molto.
Ora che sono un'adulta, però, posso ben dire che aveva ragione.
Non è che cucinassimo in maniera fuori dal comune, o che mangiassimo sempre cibi squisiti.

Penso fosse qualcos'altro a risultare così soddisfacente: era la regolarità con cui ci ritrovavamo in cucina ogni sera, seduti a tavola, e condividevamo il pasto.
I piatti non uscivano da una porta a vento,
 in equilibrio sull'avambraccio di un anonimo cameriere: 
li preparavamo tutti insieme.
E' così che abbiamo costruito la famiglia, in cucina, sette sere alla settimana.  
Intorno a quella tavola abbiamo creato una vita tutta nostra. 
E sebbene allora non potessi ammetterlo, mio padre, con il suo piacere e il suo orgoglio, 
mi stava mostrando come viverla:
fino in fondo, con appetito, rumorosamente.




Iniziano così i racconti di vita e di cucina dell'autrice.
Una famiglia composta da tre persone, 
attraversata da avvenimenti tristi e felici, 
in trasferta o al tavolo di casa.

La narrazione è intervallata da ricette del cuore e ricordi.

Una meravigliosa miscela di ingredienti.
Un'ode alla famiglia, 
agli affetti 
e al buon cibo, da gustare con chi si ama.


Caldo, accogliente ed intimo.




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