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"Da qualche parte nel mondo" di Chiara Cecilia Santamaria





Da qualche parte nel mondo ti si appiccica addosso.
E' un sogno sensuale e travolgente che si protrae di pagina in pagina. 
Denso. 
Come il colore che fuoriesce dai tubetti schiacciati di Lara, i grumi sulla tela, per darle spessore, per renderla viva. Il nero della matita sui suoi occhi, che diventano buchi neri nei quali precipitare colti dalla nostalgia. Sono i granelli di polvere che danzano controluce nel locale di Elio. L'Assenzio. Bevanda mistica dei poeti. Sono i sentimenti che travolgono e stravolgono le vite delle protagoniste.

Un libro così non lo si puo' leggere una sola volta.
La prima te lo gusti tutto d'un fiato.
La seconda lo riassapori.
Sai già come andrà a finire 
ma hai bisogno di leggerlo di nuovo per crederci. 
Devi riassaporare le emozioni sulla pelle. 
Piangere. Ridere. Illuderti. Godere. 
Immaginare la luce delle mattine e il buio delle sere.
Le luci al neon e i faretti.
Il buio e le candele.
E' un gioco di luci e ombre.
Elena e Lara.
Una luminosa e l'altra lunare.
E gli uomini.
Quelli che se ne sono andati.
Quelli che ci saranno sempre. 
Quelli passati e futuri.
Quelli che non ci appartengono.

Lara ed Elena sono frammenti di ognuna di noi.
Diverse. Bellissime. Capaci.
Alla ricerca del proprio posto nel mondo
in un turbinio di vite ed emozioni.







Travolgente.
Indimenticabile.




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