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Milano. Chiesa di San Bernardino alle Ossa.


Quando ho scoperto l'esistenza di questa chiesetta decorata con teschi e ossa, ho subito ripensato alla Cripta dei Cappuccini di Palermo. Ovviamente nulla hanno a che fare l'una con l'altra ma, dopo esser sopravvissuta indenne alla prima, ero parecchio curiosa di scoprire quale tesoro nascondesse Milano.

La Cappella dell'ossario si trova nella Chiesa di San Bernardino.
Una costruzione semplice, dalla bellissima cupola ottagonale. Un luogo silenzioso e immerso nella luce naturale che entra dalle alte finestre.







Su un lato della chiesa, percorrendo un corridoio in penombra, si raggiunge la Cappella dell'Ossario. 




Il primo impatto è incredibile.
Ci si aspetta un luogo cupo e lugubre, invece si entra in una saletta illuminata e arieggiata...con le pareti decorate da teschi e ossa!

Il soffitto è un tripudio barocco. 
La gloria della Vergine e dei Santi si contrappone ai colori scuri e alle forme geometriche composte da teschi e ossa.

Le ossa dovrebbero provenire dal cimitero del vecchio ospedale del Brolo, destinato a curare i lebbrosi, che sorgeva proprio in questo luogo. Una leggenda narra che dietro queste pareti sia stato tumulato anche lo scheletro di una ragazzina che, la notte del due novembre, guida gli scheletri in una rumorosa e terrificante danza macabra. Altri misteri avvolgono questo luogo, si dice che il Re del Portogallo, in visita a Milano, affascinato dalla cappella, ne abbia fatta costruire una identica a Lisbona. Si pensa che la visita a questo luogo particolare, fosse dovuta alla presenza di tombe appartenenti a discendenti di Cristoforo Colombo.




Sopra l'altare è posta la statua di Santa Maria Addolorata, nota anche come Nostra Signora Dolorosa di Soledad, con chiari richiami al periodo di dominazione spagnola della città, veste un abito bianco con sopra un mantello nero, decorato d'oro. Ai suoi piedi, giace un Cristo morto.







Leggende, supposizioni e storie misteriose avvolgono questo luogo.
Non sappiamo cosa ci sia di vero, ma ci piace pensare che il fascino che emana non sia dovuto alla sola suggestione...



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