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"Confusione. La saga dei Cazalet." di Elizabeth Jane Howard





Il giorno in cui ho finito di leggere Confusione non son riuscita a buttare subito tutti i miei pensieri in questa recensione. Mi son dovuta prendere del tempo per lasciar sedimentare e decantare le emozioni e i dubbi che questo terzo volume ha portato con sè. Il distacco dai Cazalet è sempre traumatico.
In questo caso, il libro si chiude con un colpo di scena che mi ha riempito la mente di domande e ipotesi su possibili scenari futuri. 

E' brutto iniziare una recensione parlando della fine ma è l'ultima cosa che i miei occhi hanno letto e si è scolpita indelebilmente nella mia mente. Chi l'ha già letto sa di cosa sto parlando, tutti gli altri si apprestino a finire la lettura :) 





Il tempo è quello della seconda guerra mondiale.
Le voci predominanti sono quelle delle ragazze Cazalet, le bambine ormai cresciute e le donne.
Amo profondamente gli universi interiori e personali che l'autrice è in grado di tratteggiare, i sentimenti e le situazioni ci toccano nel profondo e i cambiamenti son evidenti in ognuna di loro, sia dal punto di vista esteriore che negli antri più reconditi dei cuori.


Il libro si apre con una perdita, quella della calma e dolce Sibyl.
Un personaggio dimesso, caratterizzato dalla capacità di donare una grandissima pace con gesti e modi lievi come le prime luci del mattino. Nella mia mente si è tratteggiata l'immagine di una donna morbida, dai bei tratti e dagli indomabili capelli fulvi. Una madre presente e dolce, una moglie premurosa e molto amata.

Il dolore aleggia sulla famiglia ma nessuno ne parla in modo chiaro e aperto, tranne le ragazze, quando da sole analizzano la profondità di perdite vere e perdite inaccettabili fino a prova contraria.
Le due giovani donne passeranno dal tetto della grande casa di campagna ad un appartamento di città, un lavoro retribuito e una nuova apertura ad un mondo martoriato dalla guerra ma pur sempre pieno di attrattive.

Polly, inconsapevolmente bella e dall'ottimo gusto nel vestire, trova lavoro come segretaria, frequenta una scuola d'arte ed è costantemente corteggiata, nonostante il suo cuore appartenga già a qualcuno che ancora non lo sa.

Clary continua il suo diario per il padre, scomparso ormai da più di due anni. Lavora in ambito letterario, dove ha modo di confrontarsi con opinioni politiche e sociali molto diverse da quelle della sua famiglia. Ha una capacità critica forte e una mente sveglia e vorace di vita e sapere. E' preoccupata per Polly e anche per suo fratello, Neville, che viene pesantemente bulleggiato dai compagni del collegio dove studia.

Il cambiamento più grande, in vista per i Cazalet, riguarda Louise.
Fervono infatti i preparativi per le nozze tra lei e il giovane Michael Hadleigh. L'aspirante attrice e ragazza difficile, ha scelto infatti di calarsi nel ruolo di moglie. Non sarà facile per lei far convivere le lunghe assenze del marito arruolato in marina, le prepotenze di una suocera invadente e possessiva e le proprie fragilità, i dubbi, l'impotenza e i tumulti di un cuore ancora bisognoso di amore e passione.

Zoe, esternamente in attesa, intimamente in lutto, si scontrerà di nuovo con gli orrori della guerra. Il gelo si scioglierà dal suo cuore pian piano, facendola rifiorire, riportandola alla gioia dei suoi vent'anni con una maturità diversa che farà di lei un personaggio nuovo, al quale dare una seconda possibilità. Negli anni di solitudine affina la sua bravura come sarta, madre e divoratrice di libri. Si spoglia dell'esteriorità che la contraddistingueva, lasciando emergere la profondità dell'io.


I cambiamenti in questo libro sono alla base della narrazione e dell'evoluzione dei personaggi. Potrei parlare per ore di tutti i minuscoli dettaglia che hanno permesso a donne come Angela, Jessica, Villy e perfino Sid di superare indenni le crisi, i dolori e le privazioni, buttandosi a capofitto in qualcosa che si è rivelato un salvagente in questo nero mare di morte. Arrivano le notizie dell'Olocausto ebraico, nel salotto dei Cazalet, e i grandi cercano di tappare le orecchie ai piccoli che, curiosi, tempestano di domande i domestici, prodighi di informazioni. L'orrore della guerra è una cappa, un fumo tossico che inquina l'aria e continua ad aleggiare anche quando la pace sembra esser stata ripristinata in Europa e il conflitto allontanato su continenti distanti. C'è un senso di attesa nel finale di questo libro, una strana calma prima del tuono.






In queste pagine, gli uomini, a differenza delle donne, si riducono a comparse. L'immobilità di Home Place si scontra con la storia, la vita e la modernità. I giovani crescono e affrontano le sfide senza paura, gli adulti si rivelano nella loro piccolezza e gli anziani stanno per lasciare il posto ai pronipoti. 

Ci ritroveremo a guerra finita, in un mondo completamente diverso.
Non so se sono pronta per questo o se lo saranno Clary, Polly e gli altri ma, la verità, è che non vedo l'ora di leggere il prossimo libro.






I volumi precedenti:




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