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Sta notte le gambe la portano verso le scale di servizio che salgono sui tetti.

Dopo qualche minuto di attesa si decide ad allungare un piede sulle tegole.
La luce lunare la colpisce in faccia come una secchiata d'argento, il vento tiepido le scompiglia i capellli.

La campagna attorno è allagata di luce.
Capo Zafferano scintilla al di là della piana degli ulivi ricoperta da migliaia di scaglie metalliche.
I gelsomini e le zagare mandano in alto i loro profumi come riccioli vaporosi che si sfaldano tra le tegole.

Lontano, all'orizzonte, il mare nero e immobile è attraversato da una larga striscia bianca formicolante.
Più vicino, all'interno della valle concava, si indovinano le sagome degli ulivi, dei carrubi, dei mandorli e dei limoni addormentati.









Notti siciliane.
Profumi.
Colori.



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