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"Nero Napoletano" di Marcello D'Orta






Napoli è la città del mito e del sovrannaturale, dove la Morte, che ne ha segnato storia e leggende, è "di casa" quasi quanto la Vita, con la quale spesso si intreccia in modo indistinguibile.
Bene ha detto De Crescenzo:
"Dalle nostre parti con la morte c'è confidenza",
 una confidenza che qualche volta diventa familiarità, disinvoltura di modi e di espressione, terreno fertile per umorismo e ironia.

Dalla leggenda della sirena Partenope (mitica fondatrice della città) al miracolo del sangue di San Gennaro; da Cagliostro a Virgilio-mago; dai Campi Flegrei (ritenuti sede degli Inferi) alla devozione per le anime del Purgatorio; dall'invenzione alchemica dei maccheroni all'interpretazione dei sogni nel gioco del lotto; dl culto del dio Nilo alla presenza dei Cimmeri (misteriosi abitatori del sottosuolo); dal munaciello allo iettatore; dalle case infestate da fantasmi ai massoni e templari; 
Napoli, di cose straordinarie, ne ha davvero tante da raccontare.



Inizia così un viaggio colto, ironico e divertente, tra le strade di Napoli e i segreti che custodiscono. L'autore ci apre le porte di palazzi dalla storia inquietante, ci tiene la mano (forse è meglio tenerla a lui) tra i cunicoli bui di gallerie piene di tesori, chiama per nomi teschi e sirene e non ha paura dei fantasmi. Il libro scorre leggero, come una passeggiata tra i vicoli, le vite e le vicende raccontate sono tante, tutte interessanti e avvolte da misteri. 

Vorresti che continuasse, questo strambo racconto, oltre l'ultima litania.



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