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"La cucina degli ingredienti magici" Jael McHenry







Due Sorelle.

Ginny.
Ventiseienne timida e riservata.
Intelligente ma bloccata sull'ultimo esame prima della laurea.
Una grande passione per la cucina.
Una memoria formidabile per sapori e ricette.
Un gatto bianco. Midnight.
Una cicatrice sulla mano.
Un quaderno.

Amanda.
Solare e piena di energia.
Madre di Shannon e Parker.
Moglie di Brennan.
Impegnata e organizzata.
Piena di amici.
Attiva.


Diverse.

Unite e Divise dalla prematura perdita dei genitori.
Si rifugiano nel proprio dolore reagendo in maniera opposta.
Amanda prepara scatoloni e pensa a vendere la casa.
Ginny si rifugia nei luoghi familiari. La biblioteca piena dei libri di medicina del padre. La cucina  dove, pescando dalla scatola delle ricette, prepara piatti che le ricordano chi non c'è più e le danno conforto.
Piatti che evocano persone perdute.

Ginny non vuole lasciare la casa di famiglia.
Amanda è decisa a vendere il più in fretta possibile, portare la sorella a casa sua e tenere tutto sotto controllo. Litigi e discussioni sfociano nel silenzio.

Ginny è cosciente delle sue difficoltà ma sa che "normale" è una parola dai molteplici significati. Quella è la sua normalità e lei è decisa a difenderla.

Amanda non vuole che la sorella si isoli, si faccia male e rimanga bloccata nel suo "problema".

Entrambe, in fondo, vogliono la stessa cosa.
Devono solo capirlo.

Nel periodo di lontantanza, Ginny, impara a fidarsi di David.
Aiuta Gert a cucinare, insieme alle donne ebree del tempio, per le famiglie in lutto. Cibo consolatorio, lo chiamano.
Scopre che il suo problema, pian piano, puo' essere aggirato.

Perdite che allontanano.
Perdite che uniscono.

Amanda e Ginny.
Diverse ma Sorelle.
Riscopriranno l'importanza della famiglia.
Impareranno a comprendersi.
Nonostante il dolore comune o grazie ad esso.






Le ricette, scritte a mano, in caratteri diversi, accompagnano la narrazione.
Ginny cerca rifugio e conforto in esse. Vi ritrova persone, luoghi e storie.






"L'aglio sul fondo della pentola bassa si sta indorando. Devo intervenire prima che diventi scuro. Ci verso sopra il brodo, che copre l'aglio, gli scalogni e l'origano, sfrigolando al contatto con il calore. Proprio come dovrebbe. Tutto in ordine. Pepe. Due tipi di legumi, morbidi da masticare. Pelati spezzettati a mano. Cavolo verde a striscioline, aggiunto per ultimo. Coprire col coperchio per non far evaporare il brodo e lasciar cuocere in umido finchè gli aromi si mescolano. 

In un tegame a parte faccio abbrustolire i crostini di focaccia nell'olio d'oliva, girandoli in modo che rosolino bene su tutti i lati, poi li metto a raffreddare su un foglio di Scottex. Un attimo prima di servire aggiungerò il formaggio e sparpaglierò i crostini in cima.

Ho letto e provato decine di ricette della ribollita dallo scorso dicembre a oggi, e questa è la mia preferita. prendo una cosa qui e una là e il risultato finale non è di nessuno. Questa ricetta è un po' di nonna, un po' di altre persone che non conosco, e un po' di Ginny, alla fine."





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